Marchi, Martina
(2019)
Conseguenze dell'overgeneration dovuta a fonti rinnovabili non programmabili sugli impianti a combustibile fossile.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria energetica [LM-DM270]
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Abstract
Negli ultimi anni si è assistito alla penetrazione massiccia delle risorse rinnovabili non programmabili nel quadro energetico nazionale:il loro è un contributo ingente e discontinuo mette in difficoltà la rete. Quest'ultima, in alcuni momenti, riceve da esse già così tanti MW da dover regolare la produzione degli impianti a fonte fossile. Come si sa però, per un impianto tradizionale, abbassare la potenza, o spegnere e riaccendere l’intera produzione, comporta un grave danno. Questo danno oltre ad essere economico è ambientale, perché il rendimento cala proporzionalmente con la potenza e così le emissioni peggiorano.
In questo elaborato si è voluto cercare di quantificare il danno ambientale. Per farlo si è scelto come case study la centrale termoelettrica della città di Piacenza. Si è scelto di operare tutti i calcoli parallelamente su due anni: il 2009 e il 2017, cioè prima e dopo il boom delle FER.
I risultati ottenuti si collocano esattamente in direzione dei ragionamenti ipotizzati: l’impianto ha marciato meno ore, accendendosi e spegnendosi frequentemente, ha emesso molto di più e ha aumentato il fabbisogno specifico (per MW) di fuel. Il risultato finale di questo elaborato, stima l’emissione specifica [kg/KW] di CO e di NOx emessi dall’impianto in risposta alla regolazione a cui è costretto dalla sovrapproduzione di fonti rinnovabili non programmabili. È importante sottolineare che non si tratta di risultati assoluti o di verità estendibili ad ogni impianto. Si è soltanto trovato il riscontro numerico a quanto ipotizzato, in un caso specifico.
Abstract
Negli ultimi anni si è assistito alla penetrazione massiccia delle risorse rinnovabili non programmabili nel quadro energetico nazionale:il loro è un contributo ingente e discontinuo mette in difficoltà la rete. Quest'ultima, in alcuni momenti, riceve da esse già così tanti MW da dover regolare la produzione degli impianti a fonte fossile. Come si sa però, per un impianto tradizionale, abbassare la potenza, o spegnere e riaccendere l’intera produzione, comporta un grave danno. Questo danno oltre ad essere economico è ambientale, perché il rendimento cala proporzionalmente con la potenza e così le emissioni peggiorano.
In questo elaborato si è voluto cercare di quantificare il danno ambientale. Per farlo si è scelto come case study la centrale termoelettrica della città di Piacenza. Si è scelto di operare tutti i calcoli parallelamente su due anni: il 2009 e il 2017, cioè prima e dopo il boom delle FER.
I risultati ottenuti si collocano esattamente in direzione dei ragionamenti ipotizzati: l’impianto ha marciato meno ore, accendendosi e spegnendosi frequentemente, ha emesso molto di più e ha aumentato il fabbisogno specifico (per MW) di fuel. Il risultato finale di questo elaborato, stima l’emissione specifica [kg/KW] di CO e di NOx emessi dall’impianto in risposta alla regolazione a cui è costretto dalla sovrapproduzione di fonti rinnovabili non programmabili. È importante sottolineare che non si tratta di risultati assoluti o di verità estendibili ad ogni impianto. Si è soltanto trovato il riscontro numerico a quanto ipotizzato, in un caso specifico.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Marchi, Martina
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Overgeneration,fonti rinnovabili non programmabili,emissioni,duck curve
Data di discussione della Tesi
3 Ottobre 2019
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Marchi, Martina
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Overgeneration,fonti rinnovabili non programmabili,emissioni,duck curve
Data di discussione della Tesi
3 Ottobre 2019
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