Capolupo, Marco
(2013)
Alterazioni del sistema di trasduzione AMPc-dipendente
nel mitilo mediterraneo Mytilus
galloprovincialis esposto a fluoxetina.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Biologia marina [LM-DM270] - Ravenna
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Abstract
Negli ultimi decenni le nuove scoperte mediche e il miglioramento dello stile di vita nei paesi
occidentali hanno determinato un aumento del consumo di sostanze terapeutiche, nonché della
gamma di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici comunemente utilizzati. Gli studi di cinetica dei
farmaci dimostrano con certezza che essi, seppur metabolizzati, mantengono inalterato il loro potere
d’azione, rimanendo biodisponibili anche una volta escreti dall’organismo. A causa della loro
eccessiva polarità tali molecole sono inoltre difficilmente trattenute dai convenzionali impianti di
depurazione dei reflui urbani, dai quali confluiscono inevitabilmente verso le acque fluviali e/o
costiere le quali risultano. In ragione di ciò, la valutazione degli effetti che la loro presenza può
provocare sulla qualità dei sistemi di approvigionamento idrico e sulla biologia delle specie tipiche
degli ecosistemi acquatici, ha classificato tali composti come una nuova classe di inquinanti
emergenti, il cui impatto ambientale non risulta ancora del tutto arginato attraverso adeguate
contromisure legislative. I farmaci sono sostanze bioattive progettate per avere effetti specifici a
bassissime concentrazioni negli organismi target attraverso specifici meccanismi d’azione. Nel caso
in cui i bersagli cellulari su cui agiscono siano evolutivamente conservati negli organismi non
target, essi possono esercitare le proprie funzioni attraverso i medesimi meccanismi di regolazione
fisiologica attivati nelle specie target, dando origine a effetti specifici, o anche aspecifici, nel caso in
cui tali bersagli siano deputati alla regolazioni di funzioni differenti. Pertanto lo scopo del presente
lavoro di tesi è stato quello di analizzare le possibili alterazioni di carattere fisiologico in individui
di mitilo mediterraneo (Mytilus galloprovincialis) esposti a concentrazioni ambientali di fluoxetina,
farmaco antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi del riassorbimento
presinaptico della serotonina (SSRI). Più nel dettaglio, a seguito di un’esposizione per 7 giorni a
dosaggi compresi tra 0.03 e 300 ng/L di FX, sono stati analizzati i livelli intracellulari di AMPc e
l’attività dell’enzima PKA nei diversi trattamenti sperimentali effettuati. Inoltre sono stati valutati i
livelli di espressione genica del recettore serotoninergico 5HTmyt1 e della la P-glicoproteina (Pgp,
gene ABCB1), trasportatore di membrana responsabile del sistema di detossificazione noto come
Multi-xenobiotic resistance (MXR). Nella ghiandola digestiva, la FX causa una diminuzione
statisticamente significativa dei livelli di AMPc, dell’attività della PKA e dell’espressione del gene
ABCB1 rispetto al controllo. Al contrario nel mantello il farmaco non produce alterazioni dei livelli
intracellulari di AMPc e dell’attività della PKA mentre si apprezza una sottoespressione del gene
ABCB1 nei trattamenti a dosaggi intermedi. In entrambi i tessuti si nota un aumento
dell’espressione genica di 5HTmyt1 alle minori concentrazioni di FX, mentre ai dosaggi più alti non
si registrano alterazioni significative rispetto al controllo. Nel loro insieme i risultati indicano che
nei mitili, concentrazioni ambientali di FX producono significative alterazioni di diversi parametri
fisiologici attraverso una modulazione specifica dei medesimi bersagli molecolari coinvolti nella
terapia umana. La riduzione dei livelli di AMPc/PKA apprezzata nella ghiandola digestiva risulta in
linea con la funzione inibitoria svolta dal recettore 5HTmyt1 su tale via di trasduzione, mentre
l’assenza di variazioni significative registrata nel mantello supporta l’ipotesi di un’interazione tra il
sistema serotoninergico e catecolaminergico nella regolazione dei processi legati al ciclo
riproduttivo che si verificano in tale tessuto. In conclusione, i dati dimostrano che l’espressione del
gene codificante la proteina Pgp è regolata dalla FX attraverso uno specifico meccanismo d'azione
AMPc-dipendente modulato dalla serotonina; tuttavia, è ipotizzabile anche un effetto non specifico
indotto dalla FX stessa, per esempio attraverso l’induzione di stress ossidativo. Inoltre essi
evidenziano la presenza di un meccanismo di regolazione retroattivo sulla espressione dei recettori
5HTmyt1 in funzione delle concentrazioni extracellulari di serotonina modulate dall’azione della FX.
Abstract
Negli ultimi decenni le nuove scoperte mediche e il miglioramento dello stile di vita nei paesi
occidentali hanno determinato un aumento del consumo di sostanze terapeutiche, nonché della
gamma di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici comunemente utilizzati. Gli studi di cinetica dei
farmaci dimostrano con certezza che essi, seppur metabolizzati, mantengono inalterato il loro potere
d’azione, rimanendo biodisponibili anche una volta escreti dall’organismo. A causa della loro
eccessiva polarità tali molecole sono inoltre difficilmente trattenute dai convenzionali impianti di
depurazione dei reflui urbani, dai quali confluiscono inevitabilmente verso le acque fluviali e/o
costiere le quali risultano. In ragione di ciò, la valutazione degli effetti che la loro presenza può
provocare sulla qualità dei sistemi di approvigionamento idrico e sulla biologia delle specie tipiche
degli ecosistemi acquatici, ha classificato tali composti come una nuova classe di inquinanti
emergenti, il cui impatto ambientale non risulta ancora del tutto arginato attraverso adeguate
contromisure legislative. I farmaci sono sostanze bioattive progettate per avere effetti specifici a
bassissime concentrazioni negli organismi target attraverso specifici meccanismi d’azione. Nel caso
in cui i bersagli cellulari su cui agiscono siano evolutivamente conservati negli organismi non
target, essi possono esercitare le proprie funzioni attraverso i medesimi meccanismi di regolazione
fisiologica attivati nelle specie target, dando origine a effetti specifici, o anche aspecifici, nel caso in
cui tali bersagli siano deputati alla regolazioni di funzioni differenti. Pertanto lo scopo del presente
lavoro di tesi è stato quello di analizzare le possibili alterazioni di carattere fisiologico in individui
di mitilo mediterraneo (Mytilus galloprovincialis) esposti a concentrazioni ambientali di fluoxetina,
farmaco antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi del riassorbimento
presinaptico della serotonina (SSRI). Più nel dettaglio, a seguito di un’esposizione per 7 giorni a
dosaggi compresi tra 0.03 e 300 ng/L di FX, sono stati analizzati i livelli intracellulari di AMPc e
l’attività dell’enzima PKA nei diversi trattamenti sperimentali effettuati. Inoltre sono stati valutati i
livelli di espressione genica del recettore serotoninergico 5HTmyt1 e della la P-glicoproteina (Pgp,
gene ABCB1), trasportatore di membrana responsabile del sistema di detossificazione noto come
Multi-xenobiotic resistance (MXR). Nella ghiandola digestiva, la FX causa una diminuzione
statisticamente significativa dei livelli di AMPc, dell’attività della PKA e dell’espressione del gene
ABCB1 rispetto al controllo. Al contrario nel mantello il farmaco non produce alterazioni dei livelli
intracellulari di AMPc e dell’attività della PKA mentre si apprezza una sottoespressione del gene
ABCB1 nei trattamenti a dosaggi intermedi. In entrambi i tessuti si nota un aumento
dell’espressione genica di 5HTmyt1 alle minori concentrazioni di FX, mentre ai dosaggi più alti non
si registrano alterazioni significative rispetto al controllo. Nel loro insieme i risultati indicano che
nei mitili, concentrazioni ambientali di FX producono significative alterazioni di diversi parametri
fisiologici attraverso una modulazione specifica dei medesimi bersagli molecolari coinvolti nella
terapia umana. La riduzione dei livelli di AMPc/PKA apprezzata nella ghiandola digestiva risulta in
linea con la funzione inibitoria svolta dal recettore 5HTmyt1 su tale via di trasduzione, mentre
l’assenza di variazioni significative registrata nel mantello supporta l’ipotesi di un’interazione tra il
sistema serotoninergico e catecolaminergico nella regolazione dei processi legati al ciclo
riproduttivo che si verificano in tale tessuto. In conclusione, i dati dimostrano che l’espressione del
gene codificante la proteina Pgp è regolata dalla FX attraverso uno specifico meccanismo d'azione
AMPc-dipendente modulato dalla serotonina; tuttavia, è ipotizzabile anche un effetto non specifico
indotto dalla FX stessa, per esempio attraverso l’induzione di stress ossidativo. Inoltre essi
evidenziano la presenza di un meccanismo di regolazione retroattivo sulla espressione dei recettori
5HTmyt1 in funzione delle concentrazioni extracellulari di serotonina modulate dall’azione della FX.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Capolupo, Marco
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Data di discussione della Tesi
21 Marzo 2013
URI
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Tipologia del documento
Tesi di laurea
(?? magistrale ??)
Autore della tesi
Capolupo, Marco
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Data di discussione della Tesi
21 Marzo 2013
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