Ravaglia, Beatrice
(2025)
Applicazione dei modelli di diffusione all’inpainting e al restauro di immagini.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in
Informatica [L-DM270]
Documenti full-text disponibili:
Abstract
La presente tesi si propone di indagare l’impiego della tecnica di diffusion inpainting come alternativa ai metodi tradizionali di restauro di immagini basati su architetture U-Net.
I risultati ottenuti evidenziano come i modelli di diffusione siano in grado di generare immagini con maggiore nitidezza e livello di dettaglio. Particolare attenzione è stata posta all’uso di strategie di ensemble, che hanno permesso di incrementare le prestazioni quantitative sulle metriche MSE, PSNR e SSIM, generando ricostruzioni più stabili.
A supporto di questo lavoro è stato impiegato un Denoising Diffusion Implicit Model (DDIM), una variante dei modelli di diffusione ancora poco esplorata in letteratura, che offre significativi vantaggi in termini computazionali grazie alla possibilità di ridurre il numero di step di inferenza senza compromettere la qualità delle ricostruzioni.
La versatilità del metodo è stata confermata dall’applicazione riuscita a un compito alternativo di image reconstruction, ossia la ricostruzione dei canali di colore (color reconstruction). In questo scenario, l’integrazione di meccanismi di self-attention nella rete di denoising ha mostrato particolare efficacia, consentendo al modello di cogliere relazioni a lungo raggio tra regioni semanticamente correlate.
Abstract
La presente tesi si propone di indagare l’impiego della tecnica di diffusion inpainting come alternativa ai metodi tradizionali di restauro di immagini basati su architetture U-Net.
I risultati ottenuti evidenziano come i modelli di diffusione siano in grado di generare immagini con maggiore nitidezza e livello di dettaglio. Particolare attenzione è stata posta all’uso di strategie di ensemble, che hanno permesso di incrementare le prestazioni quantitative sulle metriche MSE, PSNR e SSIM, generando ricostruzioni più stabili.
A supporto di questo lavoro è stato impiegato un Denoising Diffusion Implicit Model (DDIM), una variante dei modelli di diffusione ancora poco esplorata in letteratura, che offre significativi vantaggi in termini computazionali grazie alla possibilità di ridurre il numero di step di inferenza senza compromettere la qualità delle ricostruzioni.
La versatilità del metodo è stata confermata dall’applicazione riuscita a un compito alternativo di image reconstruction, ossia la ricostruzione dei canali di colore (color reconstruction). In questo scenario, l’integrazione di meccanismi di self-attention nella rete di denoising ha mostrato particolare efficacia, consentendo al modello di cogliere relazioni a lungo raggio tra regioni semanticamente correlate.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Ravaglia, Beatrice
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
modelli di diffusione,DDIM,inpainting,image restoration,computer vision,deep learning
Data di discussione della Tesi
31 Ottobre 2025
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Ravaglia, Beatrice
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
modelli di diffusione,DDIM,inpainting,image restoration,computer vision,deep learning
Data di discussione della Tesi
31 Ottobre 2025
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