|
Documento PDF (Thesis)
Disponibile con Licenza: Creative Commons: Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 (CC BY-SA 4.0) Download (1MB) |
Abstract
Negli ultimi anni con la diffusione dell' architettura a microservizi si è creata sempre più l'esigenza di avere un sistema di monitoraggio che permetta di verificare in tempo reale lo stato dell'intero sistema. Il monitoraggio è fondamentale in un contesto enterprise perché con le giuste metriche è possibile risolvere e persino anticipare gli incidenti in tempi brevi. La tipologia di monitoraggio che negli ultimi anni ha preso il sopravvento è denominata white-box; questo recupera da ogni microservizio tutte le informazioni che riguardano lo stato dell'applicativo. Inoltre, con l'uso di altri sistemi che si integrano perfettamente con questa tipologia di monitoraggio, è possibile mostrare tutti i microservizi richiamati da una pagina web con il relativo tempo impiegato di risposta per ciascuno di essi. È presente una seconda tipologia di monitoraggio denominata black-box. Questa effettua chiamate periodiche che simulano l'attività dell'utente e ad ogni chiamata viene verificata la correttezza della risposta. Questa tipologia è meno utilizzata poichè non prevede l'insorgere di problemi ma verifica che in un dato periodo temporale l'intera infrastruttura funzioni correttamente. Tuttavia, in un'architettura a microservizi, utilizzare un approccio black-box potrebbe essere molto complicato. Alcuni microservizi potrebbero non interagire mai con il monitoraggio dovuto alla natura stessa dell'architettura utilizzata e potrebbero insorgere problemi di performance, dovuti al numero eccessivo di chiamate. Il progetto svolto sfrutta una metodologia ibrida conosciuta come grey-box monitoring, che concede la libertà sia di monitorare il sistema esattamente come definito dalla metodologia black-box, sia di monitorare direttamente le applicazioni senza sovvraccaricare il sistema.

Login