Efficacia della mobilizzazione neurale nel miglioramento della flessibilità dei muscoli posteriori della coscia per il trattamento e per la prevenzione degli infortuni sportivi: una revisione sistematica

Background: Gli infortuni ai muscoli posteriori della coscia costituiscono una porzione consistente delle lesioni a cui vanno incontro gli sportivi. Il loro trattamento e la loro prevenzione rappresentano una sfida per i fisioterapisti, in quanto queste lesioni sono caratterizzate spesso da tempistiche di guarigione lunghe, alle quali si associano spesso situazioni di recidive. Obiettivo: La ridotta flessibilità degli ischiocrurali è stata individuata come fattore di rischio primario per le lesioni a queste componenti muscolari. Questa Revisione Sistematica indaga le evidenze riguardo l’efficacia di tecniche neurodinamiche nella riduzione della tensione ai muscoli posteriori della coscia. Metodi: Sono stati inclusi trial clinici che utilizzavano tecniche neurodinamiche per migliorare la flessibilità dei muscoli ischiocrurali. E' stata condotta una sintesi quantitativa dei risultati attraverso una meta-analisi. Risultati: sono stati inclusi 16 studi primari: 9 studi confrontavano un intervento neurodinamico ad altri interventi di allungamento; 2 studi hanno confrontato interventi neurodinamici in aggiunta a stretching statico rispetto al solo stretching statico. In 3 studi venivano valutati gli effetti di una tecnica di scorrimento neurodinamico rispetto ad un gruppo di controllo; infine in 2 studi venivano gli effetti di una tecnica neurodinamica, di un intervento di stretching e di un trattamento placebo. Tutti gli studi hanno riportato miglioramenti nella flessibilità degli Hamstrings a seguito del trattamento con interventi neurodinamici. Conclusioni: i risultati degli studi hanno dimostrato che gli interventi neurodinamici promuovono un aumento della flessibilità dei muscoli posteriori della coscia; tuttavia la presenza di eterogeneità degli studi inseriti nella Revisione non ha permesso di affermare che questi approcci siano superiori come efficacia ad altri interventi proposti. È quindi necessario continuare ad indagare l’efficacia di queste tecniche.