Fasi di evoluzione, transmedialità e discorso critico attorno al programma. Caso studio su "Amici di Maria De Filippi"

Considerato da molti manuali e studiosi come un sottogenere della reality television, il talent show è senza alcun dubbio uno dei generi televisivi che ha avuto maggior successo nella televisione degli ultimi 25 anni, nonché uno dei maggiori produttori di talenti musicali nello scenario contemporaneo; tra i titoli più importanti in Italia troviamo sicuramente Amici di Maria De Filippi. L’obiettivo di questa tesi è di illustrare, in maniera più o meno dettagliata, la diffusa transmedialità di uno dei titoli cult dello scenario televisivo italiano, Amici di Maria De Filippi; un talent che nel corso degli anni ha trovato e cambiato ripetutamente la sua identità, facendo della transmedialità lo strumento perfetto per rimanere al passo con i tempi e le tendenze. In primo luogo, vengono analizzate le fasi o cicli di vita della trasmissione, individuando analogie e differenze in termini di meccanismi, scenografie, modalità produttive, distributive e risultati. Successivamente, il focus passa all’ultimo ciclo del programma (stagioni 20-22), guardando alla sua transmedialità tra televisione, piattaforme, social e brand integration; vengono analizzati i contenuti, gli obiettivi, le strategie e, infine, le ragioni dietro l’inclusione dei marchi nella trasmissione come strategia di branding transmediale. Infine, viene analizzato il discorso critico attorno al programma utilizzando come campione tre settimane della fase “serale” della 22ª edizione (4ª, 5ª e 6ª puntata); vengono monitorate sia le attività top-down che quelle bottom-up o grassroots mettendo a confronto i contenuti, le logiche editoriali e i modelli di business della stampa con quelle dei nuovi creator del web.