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Abstract
Nato dall’esigenza di riorganizzare, accogliere e musealizzare i numerosi reperti restituiti dal ricchissimo palinsesto archeologico della città di Imola, il progetto per il nuovo museo archeologico della città prevede una nuova sistemazione dell’antico convento del San Domenico. Attraverso un’attenta rilettura degli spazi e dopo un’analisi storica che ha permesso di ricostruire la vicenda costruttiva di questo complesso, dalle sue origini ad oggi, la nuova riorganizzazione del museo avrà come obiettivo quello di valorizzare i reperti custoditi così come l’edificio che lo andrà ad accogliere. Ospitato in un luogo dalla storia complessa, testimone degli eventi che hanno modificato la città di Imola, il nuovo museo cercherà un dialogo tra i reperti e il contesto, accompagnando l’utente attraverso un’esperienza di visita dinamica e coinvolgente. Il nuovo museo proporrà dunque un itinerario in cui l’utente potrà organizzare autonomamente la visita tra le cinque aree tematiche proposte, approfondendo solo i temi inerenti ai propri interessi. Il progetto approfondirà nello specifico tre sezioni del museo che saranno collocate in tre spazi ritenuti di rilevante importanza all’interno del convento: Il nuovo ingresso, posto in sostituzione a quello attuale, costituirà la nuova interfaccia tra il museo, il convento, la città e il sito archeologico della domus del Galletto. Il lapidarium, ideato nel primo chiostro del convento proporrà una raccolta di importanti opere funerarie di particolare forza espressiva e rappresenterà l’evolversi del rapporto tra la città dei vivi e la città dei morti dall’epoca romana a quella medievale. Il museo del convento di San Domenico, collocato negli spazi più antichi del complesso, accompagnerà l’utente alla scoperta della storia del convento, da Forum Cornelii al complesso attuale attraverso i segni ancora presenti quali testimoni tangibili degli eventi.