La torre di Monte Lucio a Quattro Castella (RE). Rilievo, analisi storica e valutazione delle condizioni di sicurezza ai fini di una proposta per la fruizione dell'area.

L’attività svolta si è concentrata sul colle di Monte Lucio, sul quale sono stati ritrovati, tra le varie cose, i resti dell’antica cinta muraria, una chiesetta e una area cimiteriale. La posizione dell’edificio, nei pressi di un pendio, e l’evidente precarietà di alcune sue parti avrebbero reso particolarmente complicato un approccio tradizionale all’oggetto. Si sono potute sfruttare tecniche di rilievo tridimensionale attraverso l’utilizzo di un laser scanner 3d e di un drone. Un aspetto molto interessante che la ricostruzione tridimensionale ci ha permesso di sviluppare, è la possibilità di svolgere un importante lavoro di analisi strutturale dell’edificio. Infatti, grazie al contributo del professor Giovanni Castellazzi, partendo dagli ortofotopiani ricavati dalla modellazione, si è potuto ricostruire un modello ad elementi finiti poi utilizzato per svolgere le analisi lineari e non lineari. La soluzione scelta è stata quella di inserire una torre tralicciata in acciaio all’interno dell’edificio stesso, che collaborasse con quest’ultimo nelle risposte alle spinte esterne, ma che non fosse a diretto contatto con la muratura, in modo tale da non compromettere l’apparecchiatura muraria e da non coprire la struttura originaria. La struttura in acciaio sarebbe connessa con l’edificio attraverso l’utilizzo di tiranti rigidi collegati con cordoli in acciaio inox inseriti nella torre, in modo tale da far assorbire le spinte orizzontali al nuovo edificio progettato. La scelta di tralicci in acciaio è stata presa con la consapevolezza di creare un progetto reversibile, che possa permettere una rimozione quasi completa di tutti gli elementi. È stata inserita all’interno della nuova torre una scala che permetterebbe di approfondire la conoscenza della torre oltre che di visitarla usufruendo altresì di un percorso verticale. Lo svolgimento di questa tesi fa parte di un ampio progetto di ricerca svolto sul sito di Monte Lucio, che ha coinvolto diverse professionalità