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Abstract
Il percorso di tesi propone di indagare lo spazio pubblico aperto destinato a l’infanzia nella città di Bologna. Questo luogo si definisce in maniera chiara nel secondo dopoguerra sviluppando teorie e metodologie importanti che hanno avuto ripercussioni nel mondo di oggi. A partire dalla loro ricerca ed analisi sono state individuate figure internazionali e non, urbanisti e tecnici importanti che sono stati di riferimento per i progettisti bolognesi: da Aldo van Eyck a Lady Allen of Hurtwood, da Cesare Chiodi a Giorgio Rigotti. La ricerca inoltre ha individuato nel quartiere residenziale, ed in particolare nei villaggi di edilizia popolare (dal 1945 al 1975), la sede principale di questi luoghi, cosa che ha portato a redigere delle schedature per ognuno di questi della città di Bologna, ponendo l’attenzione sugli spazi destinati ai bambini. Tra i diversi villaggi residenziali, quello INA-Casa di Borgo Panigale è stato uno tra i primi edificati nella città, esso, per lo stretto contatto con la natura, per la presenza di servizi per l’istruzione, per la diversità sia culturale che naturale che accomuna i bambini che lo abitano e per il degrado individuato, è stato ritenuto il più idoneo per proporre un progetto di riqualificazione urbanistica attento al piccolo utente. L’analisi paesaggistica naturale, delle infrastrutture e dei servizi hanno portato ad individuare tre principali punti d’intervento: il percorso delle stagioni, il centro dell’incontro ed il parco dei sensi. In ognuno di questi, concetti come percorsi sicuri, aree di crescita, educazione all’aperto, contatto con la natura, luoghi di divertimento, di socializzazione ed integrazione sono stati alla base della progettazione. La tesi infine ha voluto mostrare come non occorra bambinizzare la città per renderla a misura dei più piccoli, ma alcuni accorgimenti possono farla diventare a loro piacevole e fonte di stimoli senza escludere la fruizione delle altre tipologie d’utenti.