Amici, Fabrizio
(2010)
VMWare e tecniche di virtualizzazione: un caso di studio.
[Laurea specialistica], Università di Bologna, Corso di Studio in
Informatica [LS-DM509]
Documenti full-text disponibili:
Abstract
Il lavoro svolto da Fabrizio Amici ha suscitato immediatamente il mio interesse in primo luogo perché quando si parla di
virtualizzazione con vari fornitori e commerciali, questi la indicano come una soluzione che possa coprire a 360 gradi le
esigenze di un Datacenter. Questo è vero nella misura in cui il progetto di virtualizzazione e consolidamento dei Server
sia svolto sotto certi criteri progettuali. Per esperienza personale non ho trovato in letteratura lavori che potessero
fornire indicazioni approfondite sui parametri da considerare per una corretta progettazione di sistemi di virtualizzazione,
spesso ci si avvale di vari fornitori che accennano ad eventuali criticità. Un lavoro come quello proposto da Fabrizio va
esattamente nella direzione di rispondere a quelle domande che nascono quando si affronta la tematica della virtualizzazione
e soprattutto cerca di capire quali siano i limiti intrinseci della virtualizzazione. In particolare nei vari confronti che,
con piacere, ho avuto con Fabrizio, il mio suggerimento è stato quello di esasperare il sistema che aveva assemblato,
caricando i test sino ad osservarne i limiti. Dai vari test sono emerse sia conferme, sia inaspettati comportamenti del
sistema che rendono ancora più chiaro che solo una prova sperimentale può essere il banco di prova di un sistema complesso.
L'elemento che colpisce maggiormente analizzando i risultati è il diverso comportamento in funzione delle CPU utilizzate.
I risultati indicano chiaramente che le prestazioni sono fortemente influenzate da come si distribuiscono i core nelle
macchine virtuali.
Dalla lettura dei risultati viene confermato che i sistemi virtualizzati devono essere progettati per non raggiungere il
70-80% della componente più critica (RAM, CPU) ma anche che sono fortemente sensibili alle disponibilità prestazionali
dei sistemi al contorno (Rete, SAN/Dischi). L'approccio metodico sperimentale ed i risultati forniscono una serie di elementi
che permettono di affrontare la tematica della virtualizzazione in un quadro generale più solido, offrendo fra l'altro spunti
di ricerca ulteriori anche in previsione di nuove soluzioni che vari costruttori, sviluppatori e system integrator
proporranno nei prossimi anni.
Ing. Massimiliano Casali
Esperto di Gestione ICT,
Pubblica Amministrazione,Repubblica di San Marino
Abstract
Il lavoro svolto da Fabrizio Amici ha suscitato immediatamente il mio interesse in primo luogo perché quando si parla di
virtualizzazione con vari fornitori e commerciali, questi la indicano come una soluzione che possa coprire a 360 gradi le
esigenze di un Datacenter. Questo è vero nella misura in cui il progetto di virtualizzazione e consolidamento dei Server
sia svolto sotto certi criteri progettuali. Per esperienza personale non ho trovato in letteratura lavori che potessero
fornire indicazioni approfondite sui parametri da considerare per una corretta progettazione di sistemi di virtualizzazione,
spesso ci si avvale di vari fornitori che accennano ad eventuali criticità. Un lavoro come quello proposto da Fabrizio va
esattamente nella direzione di rispondere a quelle domande che nascono quando si affronta la tematica della virtualizzazione
e soprattutto cerca di capire quali siano i limiti intrinseci della virtualizzazione. In particolare nei vari confronti che,
con piacere, ho avuto con Fabrizio, il mio suggerimento è stato quello di esasperare il sistema che aveva assemblato,
caricando i test sino ad osservarne i limiti. Dai vari test sono emerse sia conferme, sia inaspettati comportamenti del
sistema che rendono ancora più chiaro che solo una prova sperimentale può essere il banco di prova di un sistema complesso.
L'elemento che colpisce maggiormente analizzando i risultati è il diverso comportamento in funzione delle CPU utilizzate.
I risultati indicano chiaramente che le prestazioni sono fortemente influenzate da come si distribuiscono i core nelle
macchine virtuali.
Dalla lettura dei risultati viene confermato che i sistemi virtualizzati devono essere progettati per non raggiungere il
70-80% della componente più critica (RAM, CPU) ma anche che sono fortemente sensibili alle disponibilità prestazionali
dei sistemi al contorno (Rete, SAN/Dischi). L'approccio metodico sperimentale ed i risultati forniscono una serie di elementi
che permettono di affrontare la tematica della virtualizzazione in un quadro generale più solido, offrendo fra l'altro spunti
di ricerca ulteriori anche in previsione di nuove soluzioni che vari costruttori, sviluppatori e system integrator
proporranno nei prossimi anni.
Ing. Massimiliano Casali
Esperto di Gestione ICT,
Pubblica Amministrazione,Repubblica di San Marino
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea specialistica)
Autore della tesi
Amici, Fabrizio
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM509
Parole chiave
virtualizzazione, VMWare, prestazioni, SAN, vSphere
Data di discussione della Tesi
15 Luglio 2010
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(?? specialistica ??)
Autore della tesi
Amici, Fabrizio
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM509
Parole chiave
virtualizzazione, VMWare, prestazioni, SAN, vSphere
Data di discussione della Tesi
15 Luglio 2010
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