Spingola, Cristiana
(2014)
Radio follow-up of the gamma-ray flaring gravitational lens B0218+357.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Astrofisica e cosmologia [LM-DM270], Documento ad accesso riservato.
Documenti full-text disponibili:
Abstract
B0218+357 è un blazar soggetto al lensing che si trova a z=0.944. Questo sistema
consiste in due componenti compatte (A e B) e un anello di Einstein. Recentemente è stato
associato ad una sorgente gamma soggetta a burst osservata con il satellite Fermi-LAT. Questo
blazar ha mostrato una forte variabilità in banda γ da agosto a settembre del 2012. Gli
episodi di variabilità osservati hanno consentito di misurare per la prima volta in banda gamma il
ritardo temporale previsto dalla teoria del lensing gravitazionale. Le osservazioni in banda gamma sono state seguite da un programma di monitoring con il Very Long Baseline Array (VLBA) in banda radio con lo scopo di verificare l’esistenza di una correlazione tra l’emissione nelle
due bande.
In questa Tesi tali osservazioni radio sono state analizzate con lo scopo di studiare la
variabilità di B0218+357 e, quindi, attestare la connessione tra l’emissione alle alte energie
e quella in banda radio. L’obiettivo principale di questo lavoro di Tesi è quello di studiare
l’evoluzione della densità di flusso, dell’indice spettrale e della morfologia delle immagini A
e B e delle loro sottocomponenti.
I dati analizzati sono stati ottenuti con l’interferometro VLBA a tre frequenze di osser-
vazione: 2.3, 8.4 GHz (4 epoche con osservazioni simultanee alle due frequenze) e 22 GHz
(16 epoche). Le osservazioni hanno coperto un periodo di circa due mesi, subito successivo al flare in banda gamma. La riduzione dei dati è stata effettuata con il pacchetto AIPS. Dall’analisi delle immagini, nella componente B è possibile riconoscere la tipica struttura nucleo-getto chiaramente a tutte e tre le frequenze, invece nella componente A questa struttura è identificabile solo a 22 GHz. A 2.3 e 8.4 GHz la risoluzione
non è sufficiente a risolvere nucleo e getto della componente A e l’emissione diffusa risulta
dominante. Utilizzando il metodo dello stacking sulle immagini a 2.3 GHz, è stato possibile rivelare
le parti più brillanti dell’Einstein ring associato a questa sorgente. Questo è stato possibile
poiché la sorgente non ha mostrato alcun segno di variabilità significativa né di struttura né
di flusso nelle componenti.
Quindi dall’analisi delle curve di luce delle due componenti A e B non è emersa una
variabilità significativa chiaramente associabile al flare osservato in banda gamma. Per verificare
questo risultato, le curve di luce ottenute sono state confrontate con le osservazioni del radio
telescopio OVRO (15 GHz) nel periodo corrispondente alle nostre osservazioni. La curva di
luce OVRO è risultata in pieno accordo con le curve di luce ottenute durante questo lavoro
di tesi e ha confermato che B0218+257 non ha mostrato un’importante attività radio nel
periodo delle osservazioni VLBA.
In definitiva, la mancanza di variabilità radio associata a quella osservata nei raggi gamma
può essere dovuta al fatto che la regione in cui si è originato il flare gamma è otticamente spessa
alle lunghezze d’onda radio, oppure non esiste una precisa correlazione tra le due emissioni,
rimanendo quindi un problema aperto da investigare.
Abstract
B0218+357 è un blazar soggetto al lensing che si trova a z=0.944. Questo sistema
consiste in due componenti compatte (A e B) e un anello di Einstein. Recentemente è stato
associato ad una sorgente gamma soggetta a burst osservata con il satellite Fermi-LAT. Questo
blazar ha mostrato una forte variabilità in banda γ da agosto a settembre del 2012. Gli
episodi di variabilità osservati hanno consentito di misurare per la prima volta in banda gamma il
ritardo temporale previsto dalla teoria del lensing gravitazionale. Le osservazioni in banda gamma sono state seguite da un programma di monitoring con il Very Long Baseline Array (VLBA) in banda radio con lo scopo di verificare l’esistenza di una correlazione tra l’emissione nelle
due bande.
In questa Tesi tali osservazioni radio sono state analizzate con lo scopo di studiare la
variabilità di B0218+357 e, quindi, attestare la connessione tra l’emissione alle alte energie
e quella in banda radio. L’obiettivo principale di questo lavoro di Tesi è quello di studiare
l’evoluzione della densità di flusso, dell’indice spettrale e della morfologia delle immagini A
e B e delle loro sottocomponenti.
I dati analizzati sono stati ottenuti con l’interferometro VLBA a tre frequenze di osser-
vazione: 2.3, 8.4 GHz (4 epoche con osservazioni simultanee alle due frequenze) e 22 GHz
(16 epoche). Le osservazioni hanno coperto un periodo di circa due mesi, subito successivo al flare in banda gamma. La riduzione dei dati è stata effettuata con il pacchetto AIPS. Dall’analisi delle immagini, nella componente B è possibile riconoscere la tipica struttura nucleo-getto chiaramente a tutte e tre le frequenze, invece nella componente A questa struttura è identificabile solo a 22 GHz. A 2.3 e 8.4 GHz la risoluzione
non è sufficiente a risolvere nucleo e getto della componente A e l’emissione diffusa risulta
dominante. Utilizzando il metodo dello stacking sulle immagini a 2.3 GHz, è stato possibile rivelare
le parti più brillanti dell’Einstein ring associato a questa sorgente. Questo è stato possibile
poiché la sorgente non ha mostrato alcun segno di variabilità significativa né di struttura né
di flusso nelle componenti.
Quindi dall’analisi delle curve di luce delle due componenti A e B non è emersa una
variabilità significativa chiaramente associabile al flare osservato in banda gamma. Per verificare
questo risultato, le curve di luce ottenute sono state confrontate con le osservazioni del radio
telescopio OVRO (15 GHz) nel periodo corrispondente alle nostre osservazioni. La curva di
luce OVRO è risultata in pieno accordo con le curve di luce ottenute durante questo lavoro
di tesi e ha confermato che B0218+257 non ha mostrato un’importante attività radio nel
periodo delle osservazioni VLBA.
In definitiva, la mancanza di variabilità radio associata a quella osservata nei raggi gamma
può essere dovuta al fatto che la regione in cui si è originato il flare gamma è otticamente spessa
alle lunghezze d’onda radio, oppure non esiste una precisa correlazione tra le due emissioni,
rimanendo quindi un problema aperto da investigare.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Spingola, Cristiana
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
blazar radio astronomy gravitational lensing B0218+357
Data di discussione della Tesi
18 Luglio 2014
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Spingola, Cristiana
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
blazar radio astronomy gravitational lensing B0218+357
Data di discussione della Tesi
18 Luglio 2014
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