“Il dolore del parto: una revisione della letteratura dal significato biologico e culturale alla modulazione neuroendocrina”

Abstract Il dolore del parto rappresenta un’esperienza complessa e multidimensionale, in cui si intrecciano componenti fisiologiche, neuroendocrine, psicologiche e culturali. L’obiettivo di questa revisione della letteratura è analizzare in che modo la percezione del dolore del parto sia modulata dai meccanismi neurochimici endogeni, in particolare endorfine e ossitocina, e come le tecniche non farmacologiche e il contesto socioculturale influenzino tale esperienza. La letteratura esaminata evidenzia che, durante il travaglio, il dolore svolge una funzione biologica e adattativa: stimola la secrezione di endorfine e ossitocina, favorendo la progressione del parto e inducendo uno stato di coscienza alterato che facilita la connessione della donna con il proprio corpo e con il bambino. Tecniche come respirazione consapevole, immersione in acqua calda, movimento libero, massaggi, musica e sostegno emotivo continuo agiscono su differenti dimensioni del dolore, sensoriale, motivazionale e cognitiva, promuovendo un equilibrio neuroendocrino favorevole e una percezione più integrata dell’esperienza. Parallelamente, la revisione mette in luce l’influenza del contesto culturale e sociale sulla percezione e gestione del dolore. Nelle culture che riconoscono il valore simbolico e trasformativo del parto, il dolore è vissuto come parte funzionale del processo, mentre nei contesti medicalizzati tende a essere percepito come minaccia da eliminare. Il recupero del sapere femminile e delle narrazioni di nascita appare quindi essenziale per restituire significato e protagonismo alla donna. In conclusione, il dolore del parto emerge come fenomeno fisiologico e trasformativo, la cui gestione integrata può favorire un’esperienza positiva, consapevole e rispettosa, in linea con i principi dell’assistenza ostetrica centrata sulla donna.