Documenti full-text disponibili:
![[thumbnail of Thesis]](https://amslaurea.unibo.it/style/images/fileicons/application_pdf.png) |
Documento PDF (Thesis)
Full-text accessibile solo agli utenti istituzionali dell'Ateneo
Disponibile con Licenza: Salvo eventuali più ampie autorizzazioni dell'autore, la tesi può essere liberamente consultata e può essere effettuato il salvataggio e la stampa di una copia per fini strettamente personali di studio, di ricerca e di insegnamento, con espresso divieto di qualunque utilizzo direttamente o indirettamente commerciale. Ogni altro diritto sul materiale è riservato
Download (4MB)
| Contatta l'autore
|
Abstract
Ad oggi, sulla base delle sempre maggiori evidenze in letteratura scientifica, si rende necessario modificare la definizione di spasticità e, di conseguenza, l’approccio terapeutico e riabilitativo volto al trattamento e alla gestione dei disordini spastici del movimento, compresa la spasticità stessa. Sappiamo, infatti, che ad intervenire nella genesi, nel mantenimento e nell’autoalimentazione della spasticità intervengono anche altri fattori, primo tra tutti una perdita dell’integrazione e del controllo delle afferenze sensori-motorie a livello centrale. È proprio su tale considerazione che si devono sviluppare nuove scale di valutazione e nuovi approcci riabilitativi.
La tesi si propone di valutare il ruolo delle afferenze somatosensoriali per l’incremento dell’integrazione sensorimotoria nel controllo funzionale del movimento, in ottica di una sempre più ottimale gestione della sintomatologia spastica per il miglioramento del grado di funzionalità degli arti.
Per lo studio viene preso in analisi un paziente maschio di 45 anni con emiparesi destra in esiti di recidiva di emorragia. Il protocollo riabilitativo intrapreso è stato suddiviso in 10 sedute di trattamento della durata di un’ora circa ciascuna, distribuite in 5 settimane. La raccolta dati viene fatta attraverso la somministrazione della Scala Fugl-Meyer, atta alla valutazione della funzione sensori-motoria, e mediante un’analisi osservazionale mediante videoripresa dei gesti funzionali di Reach to grasp e di Step, rispettivamente per l’arto superiore e inferiore.
I risultati ottenuti nel Case Report supportano le recenti evidenze sulle prospettive di trattamento dei disordini del movimento spastico, rivolte verso un approccio che sia in grado di vedere la spasticità come un segno caratteristico della sindrome del I motoneurone che coinvolge a 360° tutti i sistemi ascendenti e discendenti implicati nel controllo motorio.
Abstract
Ad oggi, sulla base delle sempre maggiori evidenze in letteratura scientifica, si rende necessario modificare la definizione di spasticità e, di conseguenza, l’approccio terapeutico e riabilitativo volto al trattamento e alla gestione dei disordini spastici del movimento, compresa la spasticità stessa. Sappiamo, infatti, che ad intervenire nella genesi, nel mantenimento e nell’autoalimentazione della spasticità intervengono anche altri fattori, primo tra tutti una perdita dell’integrazione e del controllo delle afferenze sensori-motorie a livello centrale. È proprio su tale considerazione che si devono sviluppare nuove scale di valutazione e nuovi approcci riabilitativi.
La tesi si propone di valutare il ruolo delle afferenze somatosensoriali per l’incremento dell’integrazione sensorimotoria nel controllo funzionale del movimento, in ottica di una sempre più ottimale gestione della sintomatologia spastica per il miglioramento del grado di funzionalità degli arti.
Per lo studio viene preso in analisi un paziente maschio di 45 anni con emiparesi destra in esiti di recidiva di emorragia. Il protocollo riabilitativo intrapreso è stato suddiviso in 10 sedute di trattamento della durata di un’ora circa ciascuna, distribuite in 5 settimane. La raccolta dati viene fatta attraverso la somministrazione della Scala Fugl-Meyer, atta alla valutazione della funzione sensori-motoria, e mediante un’analisi osservazionale mediante videoripresa dei gesti funzionali di Reach to grasp e di Step, rispettivamente per l’arto superiore e inferiore.
I risultati ottenuti nel Case Report supportano le recenti evidenze sulle prospettive di trattamento dei disordini del movimento spastico, rivolte verso un approccio che sia in grado di vedere la spasticità come un segno caratteristico della sindrome del I motoneurone che coinvolge a 360° tutti i sistemi ascendenti e discendenti implicati nel controllo motorio.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Taddei, Susanna
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Spastic Movement Disorder,spasticità,percezione,funzione sensomotoria,lesione del SNC
Data di discussione della Tesi
26 Novembre 2025
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Taddei, Susanna
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Spastic Movement Disorder,spasticità,percezione,funzione sensomotoria,lesione del SNC
Data di discussione della Tesi
26 Novembre 2025
URI
Statistica sui download
Gestione del documento: