Fleabag e il paradosso della bad feminist: uno sguardo eteropessimista e post-femminista

Questa tesi si propone di esplorare la serie tv Fleabag a partire dalla figura della sua creatrice, Phoebe Waller-Bridge, dal percorso che l’ha portata a reinventare la rappresentazione delle donne sullo schermo e dalla trasformazione di un monologo teatrale in un fenomeno globale. Nel primo capitolo si ripercorrerà la carriera dell’autrice e si analizzeranno le ragioni del successo della serie, premiata con Emmy, Golden Globe e Bafta. Nel secondo capitolo si esaminerà la protagonista come antieroina postfemminista, con particolare attenzione al femminismo imperfetto, al post-femminismo e all’eteropessimismo, che consentono di comprendere le ambivalenze e i paradossi della sua esperienza. Infine, il terzo capitolo offrirà un’analisi di due episodi chiave, mettendo in luce come le dinamiche narrative e visive traducano sullo schermo le contraddizioni della femminilità contemporanea. In questa prospettiva Fleabag non sarà considerata soltanto come una serie di successo, ma come uno specchio delle ansie, delle fragilità e delle speranze di una generazione, un racconto che, dietro la sua ironia caustica, rivela tutta la complessità del vivere oggi.