Abstract
L’elaborato approfondisce l’analisi della difettosità nel processo di pressofusione dell’alluminio, con particolare riferimento al caso aziendale Montirone S.r.l.. L’obiettivo principale è individuare i parametri di processo critici che influenzano la qualità del manufatto, al fine di minimizzare i difetti, ridurre gli scarti e migliorare l’efficienza produttiva. Dopo un’introduzione sulla storia e sulle proprietà delle leghe di alluminio, viene analizzato in dettaglio il processo HPDC (High Pressure Die Casting), illustrandone le fasi operative, le macchine e le attrezzature coinvolte. Particolare attenzione è dedicata ai difetti tipici della pressofusione, come porosità da gas, inclusioni, cricche da solidificazione e difetti dimensionali, individuandone le cause e le possibili strategie di mitigazione. L’analisi si avvale di simulazioni numeriche C.A.E., che permettono di confrontare la configurazione iniziale del processo (AS IS) con quella ottimizzata (TO BE), evidenziando il miglioramento della qualità del componente ancor prima della produzione fisica. Lo studio del caso Montirone si focalizza su un componente specifico, il bocchettone d’acqua grezzo, analizzando le problematiche riscontrate e le soluzioni adottate, tra cui modifiche geometriche dello stampo, ottimizzazione dei parametri di iniezione e strategie di regolazione della temperatura. Infine, viene evidenziata l’importanza della manutenzione predittiva e preventiva, fondamentale per garantire stabilità e ripetibilità del processo. L’elaborato si conclude con una riflessione sull’evoluzione del settore, con particolare attenzione alla transizione verso un’economia circolare, all’ottimizzazione del riciclo delle leghe di alluminio e alla sostenibilità del processo produttivo.