Il coinvolgimento emotivo dell'interprete giuridico nel procedimento penale in Italia: intralcio o risorsa?

Marchianò, Anna (2025) Il coinvolgimento emotivo dell'interprete giuridico nel procedimento penale in Italia: intralcio o risorsa? [Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in Interpretazione [LM-DM270] - Forli', Documento full-text non disponibile
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Abstract

Nel procedimento penale italiano, l’interprete giuridico è vincolato a tradurre “bene e fedelmente”, garantendo massima aderenza a quanto detto dalla persona alloglotta. Questo assicura imparzialità e neutralità, essenziali per un giusto processo. Tuttavia, alcuni operatori della giustizia e alcuni interpreti associano questi principi a una traduzione letterale, un approccio generalmente inefficace poiché le lingue non sono isomorfe e la traduzione deve considerare, oltre agli aspetti sintattici e semantici, anche quelli pragmatici e culturali. Inoltre, si tende a credere che l’interprete debba astrarsi dalle proprie emozioni per evitare di influenzare il processo. In realtà, l’interprete non è un semplice strumento di traduzione automatica, ma un essere umano che prova emozioni. La chiave per un lavoro accurato non è reprimerle, bensì gestirle. Questo aspetto diventa particolarmente rilevante per reati gravi, come abusi o omicidi, in cui l’interprete è esposto a un forte impatto emotivo. Nei casi estremi, può svilupparsi il trauma vicario, che compromette la qualità della traduzione e il benessere psicofisico dell’interprete. La percezione dell’interprete come figura neutra, il cui unico compito è tradurre letteralmente, lo porta a interiorizzare le emozioni, con ripercussioni sulla salute e sulle prestazioni. Al contrario, riconoscere che il suo ruolo include anche il coordinamento dello scambio interazionale consentirebbe di valorizzare il coinvolgimento emotivo. Se gestito correttamente, questo non compromette la neutralità, ma diventa una risorsa per svolgere al meglio il proprio lavoro. Dopo un’analisi teorica, la tesi esamina il caso dell’interprete Federica Paccaferri nel processo Mastropietro (2019), in cui ha tradotto per l’imputato Innocent Oseghale. Infine, vengono proposte misure per migliorare il servizio di interpretazione giuridica in Italia: ridefinire la percezione del ruolo, potenziare la formazione e la regolamentazione della professione.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea magistrale)
Autore della tesi
Marchianò, Anna
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
interprete giuridico,procedimento penale italiano,imparzialità/neutralità,coinvolgimento emotivo
Data di discussione della Tesi
19 Marzo 2025
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