L'ospedale prossimo venturo: l'ospedale dell'esperienza nell'epoca post-COVID

La tesi propone un progetto per un ospedale regionale polispecialistico che riflette le nuove esigenze emerse negli ultimi anni nell’architettura ospedaliera. Queste necessità sono principalmente due: da un lato, la transizione dall’ospedale come spazio chiuso e rigido a un ospedale che promuove il benessere psicofisico dei pazienti, integrando valori estetici e sensazioni positive nelle cure; dall’altro, la necessità di superare le limitazioni strutturali evidenziate dalla pandemia COVID-19, che ha messo in luce la vulnerabilità degli ospedali tradizionali. Nella prima parte della tesi viene tracciata l'evoluzione storica dell'architettura ospedaliera, dal Medioevo fino al presente, mostrando come l'ospedale, inizialmente influenzato dalla religiosità e dal conforto spirituale, si sia trasformato in edifici tecnicamente avanzati ma spesso privi di valore estetico e umano. Fino al Novecento, l'architettura ospedaliera si è concentrata esclusivamente su efficienza e funzionalità, trascurando l'importanza dell'ambiente per il benessere dei pazienti. Con l'inizio del XXI secolo, però, si diffonde l'idea che l'ambiente ospedaliero possa essere una risorsa terapeutica, sostenuta dalla medicina e dalla psicologia ambientale, e la pandemia di COVID-19 ha ulteriormente accelerato la riflessione sull’inadeguatezza delle strutture ospedaliere tradizionali. La seconda parte della tesi presenta il progetto di ospedale, che mira a rispondere ai bisogni dei pazienti attraverso l’"umanizzazione" degli spazi (privacy, ergonomia, estetica, vicinanza con la natura) e a garantire la flessibilità necessaria per affrontare future emergenze sanitarie. Il progetto tenta di creare un ambiente modulabile in grado di evolvere e cambiare rapidamente per rispondere a nuove crisi globali, come la possibilità di future pandemie.