Coinvolgere gli adolescenti nei percorsi di partecipazione e cittadinanza attiva. Il service design come chiave di innovazione

Nel 2015 l’ONU pubblica “L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, grandi sfide di livello internazionale che descrivono il panorama progettuale presente e futuro, nel quale tracciare le prossime direzioni di cambiamento. Nel contesto europeo, emerge la “Strategia dell’UE per la gioventù 2019-2027”, nata per affrontare le sfide incentrate sui giovani. Questa, cerca di promuovere la partecipazione dei giovani alla vita democratica: il coinvolgimento e l’ingaggio sono uno dei pilastri del piano. Anche come dichiara l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile è sempre più necessario, nei processi decisionali, rendere il coinvolgimento dei giovani significativo. Come e quanto il service design e il design thinking, possono collaborare nei sistemi di governance per la progettazione di nuove forme di coinvolgimento, volte all’ingaggio degli adolescenti in questo tipo di processi? Non si tratta quindi di risolvere singoli bisogni, ma adottare strategie per spostarsi dal campo dei singoli servizi a quello delle policy. Quali strumenti e metodologie si possono progettare per avvicinare questo target ai percorsi di rigenerazione urbana? L’approccio peer-to-peer e forme di partecipazione sempre più ibride tra online e offline diventano strumenti efficaci per un coinvolgimento inclusivo tra i giovani. Questa ricerca presenterà quindi una sperimentazione di forme di ingaggio e coinvolgimento rivolti agli adolescenti nei percorsi partecipativi -in particolare di rigenerazione urbana- partendo dall’attuale progetto del Comune di Meldola "WEL.CO.ME", sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha al centro il Palazzo del Podestà come luogo da rigenerare. Il processo rappresenta un’opportunità significativa per l’amministrazione locale per attivare azioni strategiche sul territorio, in quanto la rigenerazione urbana è in grado di rispondere a sfide sociali.