Stimolazione orale nei neonati pretermine: revisione narrativa delle strategie per ottimizzare la transizione all’alimentazione orale autonoma

L’alimentazione orale nei neonati prematuri è una sfida clinica complessa, influenzata dall’immaturità dei sistemi neurologico, cardiorespiratorio e gastrointestinale, che spesso comporta un prolungato ricovero in terapia intensiva neonatale. Il presente studio esplora diverse strategie basate sull’evidenza per favorire l'acquisizione dell'autonomia alimentare in questi pazienti, con un focus sugli interventi di stimolazione oromotoria e sensoriale. È stata condotta una revisione narrativa degli studi tramite database come PubMed e Cochrane. Gli esiti misurati includevano il tempo di transizione all’alimentazione orale, durata della degenza, efficienza alimentare e aumento di peso. I criteri [PICO] hanno guidato la selezione degli studi, concentrandosi su pazienti prematuri (<37 settimane), stimolazione sensoriale e oromotoria, e comparazione di questi interventi con protocolli standard. Gli interventi studiati hanno dimostrato un effetto positivo sul miglioramento delle capacità orali, accelerando la transizione dall’alimentazione tramite sonda a quella orale. In particolare, l’intervento motorio PIOMI ha incrementato la forza e la coordinazione oromotoria, mentre la stimolazione olfattiva e gustativa con il latte materno ha migliorato la stabilità fisiologica e ridotto i tempi di ospedalizzazione. Altri interventi come la Kangaroo Mother Care e la musicoterapia hanno ulteriormente supportato la regolazione sensoriale e l’alimentazione autonoma, migliorando il rapporto genitori-neonato. Gli approcci multimodali si rivelano efficaci nell’ottimizzare l’autonomia alimentare dei neonati prematuri, riducendo i giorni di degenza e migliorando i risultati a lungo termine. L’integrazione di queste tecniche può rappresentare un supporto clinico per favorire lo sviluppo precoce delle competenze orali.