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Abstract
Il seguente elaborato tratta la questione della situazione italiana in merito al riconoscimento giuridico e agli standard professionali per interpreti e mediatori e mediatrici interculturali.
Dopo una breve introduzione su modalità e tecniche interpretative, si evidenzia l'importanza di una formazione adeguata, in maniera tale da evitare i rischi e le conseguenze gravi per le parti coinvolte.
Successivamente si analizzano dei casi concreti di effetti negativi derivanti da una preparazione insufficiente, per dimostrare la necessità di criteri di selezione nell'assegnazione di un incarico interpretativo.
In seguito, si offre un prospetto della regolamentazione della professione negli altri Paesi, in particolare con riferimento a Regno Unito, America e Australia, per poi paragonarla a quella italiana, evidenziando carenze e dando ispirazione per cambiare la situazione.
Infine, si dedica l'attenzione al futuro verso un riconoscimento professionale, focalizzandosi sulla formazione e sulla validità effettiva di una certificazione delle competenze.
Si conclude sottolineando che il riconoscimento giuridico e gli standard professionali da un lato conferirebbero dignità professionale a interpreti e mediatori e mediatrici interculturali, dall'altro garantirebbero giustizia sociale, permettendo a tutti, anche chi non parla italiano, di esercitare i propri diritti.
Abstract
Il seguente elaborato tratta la questione della situazione italiana in merito al riconoscimento giuridico e agli standard professionali per interpreti e mediatori e mediatrici interculturali.
Dopo una breve introduzione su modalità e tecniche interpretative, si evidenzia l'importanza di una formazione adeguata, in maniera tale da evitare i rischi e le conseguenze gravi per le parti coinvolte.
Successivamente si analizzano dei casi concreti di effetti negativi derivanti da una preparazione insufficiente, per dimostrare la necessità di criteri di selezione nell'assegnazione di un incarico interpretativo.
In seguito, si offre un prospetto della regolamentazione della professione negli altri Paesi, in particolare con riferimento a Regno Unito, America e Australia, per poi paragonarla a quella italiana, evidenziando carenze e dando ispirazione per cambiare la situazione.
Infine, si dedica l'attenzione al futuro verso un riconoscimento professionale, focalizzandosi sulla formazione e sulla validità effettiva di una certificazione delle competenze.
Si conclude sottolineando che il riconoscimento giuridico e gli standard professionali da un lato conferirebbero dignità professionale a interpreti e mediatori e mediatrici interculturali, dall'altro garantirebbero giustizia sociale, permettendo a tutti, anche chi non parla italiano, di esercitare i propri diritti.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Bucci, Francesca
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Interprete,mediatore/trice interculturale,riconoscimento giuridico,standard professionali,diritti umani,regolamentazione
Data di discussione della Tesi
3 Ottobre 2024
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Bucci, Francesca
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Interprete,mediatore/trice interculturale,riconoscimento giuridico,standard professionali,diritti umani,regolamentazione
Data di discussione della Tesi
3 Ottobre 2024
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