Benessere animale negli allevamenti: tra sviluppi della normativa e reazioni nel contesto delle aziende di ristorazione

La filiera della carne è al centro di un ampio dibattito sulla sostenibilità, sia per il suo impatto sull’ambiente, in termini di produzione di gas serra, inquinamento delle acque, deforestazione, consumo di suolo e perdita di biodiversità, sia per i suoi effetti sulla salute umana, in termini di resistenza antimicrobica e insorgenza di malattie. Meno centrale risulta essere il dibattito in merito alle condizioni in cui gli animali vengono allevati, trasportati e macellati. Garantire condizioni adeguate agli animali lungo tutto il ciclo produttivo non solo risponde a un'esigenza etica, ma porta anche benefici concreti. Un allevamento che rispetta il benessere degli animali tende a ridurre l'uso di antibiotici, migliorando la qualità della carne e la sicurezza alimentare. Inoltre, investire nel benessere animale può contribuire a una produzione agricola più rispettosa dell'ambiente: sistemi di allevamento più sostenibili, che rispettano le condizioni di vita degli animali, tendono a ridurre l'impatto ecologico e a favorire una maggiore biodiversità. Si tratta, quindi, di una sfida da affrontare in modo integrato, considerando sia il benessere degli animali sia la necessità di una produzione alimentare che sia realmente sostenibile nel lungo periodo. Con questo elaborato, intendo esplorare il tema del benessere animale, non solo dal punto di vista della normativa vigente, ma anche attraverso un'analisi di come alcune aziende del settore della ristorazione collettiva del territorio emiliano romagnolo stanno affrontando questa sfida emergente. Sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga, i primi passi sono stati compiuti. Confido che in futuro questo argomento diventi sempre più centrale, sia nel dibattito globale che nelle scelte dei consumatori, contribuendo a un sistema alimentare più etico e sostenibile.