IMAGING PROSTATICO PRECOCE NELLA PET-TC CON 18F-DCFPyL: OTTIMIZZAZIONE DEL PROTOCOLLO E IMPATTO DIAGNOSTICO

La presente tesi ha l’obiettivo di verificare l’applicabilità, l’efficacia e la riproducibilità di un protocollo di acquisizione precoce PET-TC in pazienti iniettati con 18F-DCFPyL, a livello della pelvi. Il Pylclari (18F-DCFPyL) è un innovativo tracciante PSMA, che presenta il vantaggio di limitare gli artefatti ossei. Lo studio è stato ideato con l'intento di creare un protocollo da implementare alle acquisizioni tardive, che consenta di ottenere immagini utili per individuare recidive locali della malattia, le quali potrebbero non essere rilevate nelle acquisizioni tardive a causa dell'elevata attività nella vescica. Nello specifico l'indagine è stata svolta presso il reparto di Medicina Nucleare dell'ospedale "M. Bufalini" di Cesena e ha coinvolto 23 pazienti, dei quali 7 erano in fase di stadiazione, 14 con recidiva biochimica e 2 con ristadiazione in corso di terapia. Sono stati analizzati tre aspetti principali: (1) la valutazione della vescica, degli ureteri e dell'uretra; (2) l'analisi delle lesioni prostatiche, linfonodali e ossee; (3) lo studio dei SUV attraverso vari confronti tra acquisizioni precoci e tardive, includendo la prostata sana, il rapporto lesione/background, e le lesioni focali prostatiche, linfonodali e ossee. Durante l'indagine, sono emerse diverse variabilità legate principalmente alle tempistiche (dall'iniezione del radiofarmaco all'inizio dell'acquisizione), alle caratteristiche individuali dei pazienti e alla disponibilità di un unico tomografo. A fronte di queste variabilità sono state adottate diverse misure volte a ridurre e ottimizzare le tempistiche di acquisizione, dimostrando che il protocollo è applicabile con un discreto successo, effettuando le acquisizioni entro un certo limite di tempo.