Adroterapia: principi e applicazioni nei tumori radioresistenti

Sirbu, Tiberiu Gabriel (2024) Adroterapia: principi e applicazioni nei tumori radioresistenti. [Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (abilitante alla professione sanitaria di tecnico di radiologia medica) [L-DM270]
Documenti full-text disponibili:
[thumbnail of Thesis] Documento PDF (Thesis)
Disponibile con Licenza: Salvo eventuali più ampie autorizzazioni dell'autore, la tesi può essere liberamente consultata e può essere effettuato il salvataggio e la stampa di una copia per fini strettamente personali di studio, di ricerca e di insegnamento, con espresso divieto di qualunque utilizzo direttamente o indirettamente commerciale. Ogni altro diritto sul materiale è riservato

Download (2MB)

Abstract

I tumori trattabili con l'adroterapia sono essenzialmente tumori definiti radioresistenti, ovvero tipi istologici di malattia che, sebbene subiscano un danno da radiazioni, sono capaci di auto-ripararsi dopo un periodo di tempo variabile, dando luogo a una ripresa di malattia, la cosiddetta “recidiva”. I tumori radioresistenti sono rappresentati più frequentemente da cordomi, condrosarcomi, la grande famiglia dei sarcomi con i suoi sottotipi. Sono tumori per i quali la radioterapia con fotoni non ha dato sempre risultati clinici incoraggianti, pertanto la diagnosi è spesso tardiva e i volumi che la maggior parte di questi tumori hanno raggiunto al momento della valutazione oncologica e dell’impostazione terapeutica rendono difficile, talvolta impossibile, l’asportazione chirurgica (se non con la presenza di conseguenze invalidanti per il paziente). L’adroterapia è infatti vantaggiosa e indicata anche per quei tipi di tumore che insorgono in sedi per cui la chirurgia diventa complessa o non fattibile. In particolare, ci riferiamo a tumori della colonna, spinali o para-spinali, o tumori encefalici. Essa può rappresentare una valida alternativa alla chirurgia, essendo estremamente selettivo e preciso grazie all’ utilizzo di fasci di particelle pesanti detti adroni (costituite dai quark particella elementare inosservabile) le cui forme più stabili, i protoni e i neutroni, sono i componenti dei nuclei atomici i quali saranno accelerati fino a raggiungere elevate energie grazie agli acceleratori di particelle. Attraverso l’interazione degli adroni con la materia viene descritto il picco di Bragg. Con questa tecnica risulterà un migliore rilascio della dose in profondità, con minor dose in entrata ed assenza di dose in uscita, una migliore conformazione al target con conseguente risparmio dei tessuti sani adiacenti. Infine si otterrà un’ottima riduzione degli effetti tossici acuti cronici e quindi anche tumori radio-indotti.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea)
Autore della tesi
Sirbu, Tiberiu Gabriel
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Adroterapia,picco di Bragg,protonterapia,terapia a ioni carbonio,radiobiologia,CNAO,radioterapia,interazioni con la materia,fisica adroni
Data di discussione della Tesi
23 Ottobre 2024
URI

Altri metadati

Statistica sui download

Gestione del documento: Visualizza il documento

^