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Abstract
Il presente lavoro di tesi ha affrontato le problematiche legate alla speciazione del cromo in
particolare i rischi legati alla forma esavalente che risulta particolarmente tossica per gli organismi
acquatici. Sono state svolte diverse prove per la messa appunto di una metodica standar dell’US
EPA “Method 3060A” indicata per l’estrazione selettiva del Cr(VI) in campioni di sedimento e
suolo. Un set di campioni provenienti da sedimenti della laguna costiera della Pialassa della Baiona
sono stati analizzati per quantificare i livelli cromo environmentally available, previa dissoluzione
in acqua regia, e livelli di cromo esavalente per valutare l’eventuale rischio per il biota acquatico.
Sia i livelli di concentrazione di cromo environmentally available confrontati con le linee guida
internazionali che i livelli di cromo e Cr(VI) paragonati ai livelli di effetto ritrovati in letteratura
non mostrano un potenziale rischio per gli organismi bentonici. I bassi valori di cromo esavalente
sono in accordo con le condizioni riducenti tipiche di ambienti di transizione come quello di studio
dove la forma chimica del cromo predominante sembra essere quella trivalente. La metodica seguita
per la determinazione del cromo esavalente ha diversi limiti rappresentati dall’azione di interferenti
quali AVS, Fe(II) e materia organica naturalmente presenti nei sedimenti, per questo procede
ancora la ricerca di analisi di speciazione più selettive.
Abstract
Il presente lavoro di tesi ha affrontato le problematiche legate alla speciazione del cromo in
particolare i rischi legati alla forma esavalente che risulta particolarmente tossica per gli organismi
acquatici. Sono state svolte diverse prove per la messa appunto di una metodica standar dell’US
EPA “Method 3060A” indicata per l’estrazione selettiva del Cr(VI) in campioni di sedimento e
suolo. Un set di campioni provenienti da sedimenti della laguna costiera della Pialassa della Baiona
sono stati analizzati per quantificare i livelli cromo environmentally available, previa dissoluzione
in acqua regia, e livelli di cromo esavalente per valutare l’eventuale rischio per il biota acquatico.
Sia i livelli di concentrazione di cromo environmentally available confrontati con le linee guida
internazionali che i livelli di cromo e Cr(VI) paragonati ai livelli di effetto ritrovati in letteratura
non mostrano un potenziale rischio per gli organismi bentonici. I bassi valori di cromo esavalente
sono in accordo con le condizioni riducenti tipiche di ambienti di transizione come quello di studio
dove la forma chimica del cromo predominante sembra essere quella trivalente. La metodica seguita
per la determinazione del cromo esavalente ha diversi limiti rappresentati dall’azione di interferenti
quali AVS, Fe(II) e materia organica naturalmente presenti nei sedimenti, per questo procede
ancora la ricerca di analisi di speciazione più selettive.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Marcato, Silvestre
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Indirizzo
Curriculum A: Gestione ambientale
Ordinamento Cds
DM270
Data di discussione della Tesi
23 Marzo 2012
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Tesi di laurea magistrale)
Autore della tesi
Marcato, Silvestre
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
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Indirizzo
Curriculum A: Gestione ambientale
Ordinamento Cds
DM270
Data di discussione della Tesi
23 Marzo 2012
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