Esperimenti e strumenti dell'acustica ottocentesca: il contributo di Augusto Righi presso l'Accademia delle Scienze di Bologna

Nell'Europa del XVIII e XIX secolo la ricerca scientifica è affidata alle Accademie delle Scienze, istituzioni che a partire dal Rinascimento italiano si diffondono in tutto il continente e saranno i veri motori del progresso scientifico, nonché fulcri attorno cui è nata e si è sviluppata la comunità scientifica. In questo panorama tra Settecento e Ottocento, la Fisica si specializza e si stacca dalla Filosofia Naturale anche grazie alle energie sempre maggiori impiegate nella realizzazione di apparati sperimentali e strumenti di misura sempre più raffinati. Una delle branche che maggiormente ha beneficiato di tale sforzo è l'Acustica che, grazie ai contributi teorici di Helmholtz e gli strumenti di Koenig, ha visto la propria rinascita nella seconda metà dell'Ottocento. Pur non essendo la disciplina principe del secolo il suo fascino ha toccato anche Augusto Righi del quale sono state analizzate le pubblicazioni contenute nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze di Bologna della quale Righi era membro. Da queste fonti solo recentemente messe a disposizione, è stato possibile ricostruire l'operato di Righi in materia di Acustica individuando in una memoria la descrizione di un apparecchio di propria invenzione per la visualizzazione e lo studio dell'interferenza fra onde. L'articolo in questione verrà studiato nel dettaglio, così come l'apparecchio stesso ritrovato a Bologna presso la Collezione di Fisica del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" e Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna.