Il full-text non è disponibile per scelta dell'autore.
(
Contatta l'autore)
Abstract
Nel seguente elaborato viene tradotta in lingua italiana e analizzata parte di un processo che ha fatto la storia della Francia, il processo di Maurice Papon, collaborazionista del regime di Vichy condannato per crimini contro l’umanità perpetrati durante la Seconda Guerra mondiale. Nella fattispecie, è stata analizzata l’arringa dell’avvocato della difesa, Jean-Marc Varaut, essendo questa un oggetto di analisi più ampio, tanto dal punto di vista linguistico quanto storico. Difendere un uomo come Papon implica la messa in atto di una serie di operazioni che una comune difesa non richiede, operazioni necessarie affinché la difesa non diventi un privilegio degli innocenti. Lo scopo del lavoro è proprio quello di riflettere sull’imprescindibilità e l’universalità della difesa e indagare sulla complessità del bene e del male. Per quest’ultimo punto mi sono servita di opere, riportate in bibliografia, con un minimo comune denominatore: la difesa di ciò che è comunemente considerato indifendibile. Per quanto riguarda l’analisi linguistica, la quale ha occupato il terzo capitolo del lavoro, mi sono limitata ad esaminare le scelte traduttive compiute, giustificate talvolta da necessità stilistiche, talvolta strategiche o, semplicemente, linguistiche.
Abstract
Nel seguente elaborato viene tradotta in lingua italiana e analizzata parte di un processo che ha fatto la storia della Francia, il processo di Maurice Papon, collaborazionista del regime di Vichy condannato per crimini contro l’umanità perpetrati durante la Seconda Guerra mondiale. Nella fattispecie, è stata analizzata l’arringa dell’avvocato della difesa, Jean-Marc Varaut, essendo questa un oggetto di analisi più ampio, tanto dal punto di vista linguistico quanto storico. Difendere un uomo come Papon implica la messa in atto di una serie di operazioni che una comune difesa non richiede, operazioni necessarie affinché la difesa non diventi un privilegio degli innocenti. Lo scopo del lavoro è proprio quello di riflettere sull’imprescindibilità e l’universalità della difesa e indagare sulla complessità del bene e del male. Per quest’ultimo punto mi sono servita di opere, riportate in bibliografia, con un minimo comune denominatore: la difesa di ciò che è comunemente considerato indifendibile. Per quanto riguarda l’analisi linguistica, la quale ha occupato il terzo capitolo del lavoro, mi sono limitata ad esaminare le scelte traduttive compiute, giustificate talvolta da necessità stilistiche, talvolta strategiche o, semplicemente, linguistiche.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Anastasi, Chiara
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Processo,Papon,Traduzione,Analisi,Difesa,Storia
Data di discussione della Tesi
15 Luglio 2024
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Anastasi, Chiara
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Processo,Papon,Traduzione,Analisi,Difesa,Storia
Data di discussione della Tesi
15 Luglio 2024
URI
Gestione del documento: