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Abstract
Questa tesi di laurea nasce dal tentativo di lettura critica del percorso formativo universitario, analizzato volgendo lo sguardo verso quelle esperienze progettuali che affrontano la questione dell’Architettura e del paesaggio. Il tentativo comune è infatti l’integrazione consapevole dei progetti in questione, quasi tutti collocati in un contesto urbano, ad eccezione del primo e dell’ultimo che si trovano in un contesto rurale/montano, nel paesaggio circostante. Nella prima parte della tesi viene analizzato il rapporto tra architettura e paesaggio attraverso il contributo teorico di alcune figure di spicco. Il primo è il tema delle preesistenze ambientali, compreso prendendo come riferimento il contributo di Ernesto Nathan Rogers, il quale in “Esperienza dell’architettura” definisce queste come tutti quegli elementi storici, culturali e ambientali già presenti in un determinato luogo prima che venga realizzato un intervento architettonico o urbanistico. Il secondo è il concetto di locus, insieme al rapporto che intercorre tra architettura e luogo.Il terzo capitolo invece si concentra sul pensiero di Gilles Clement il quale, nel suo testo “Il Manifesto del Terzo Paesaggio”, fornisce una nuova chiave di lettura del paesaggio stesso. Il paesaggio risulta inscindibile rispetto al progetto architettonico ed assume pari valore: esso rappresenta un elemento fondativo che si pone in dialogo diretto, continuo e soprattutto reciproco con l’architettura. Non è dunque logico intervenire in un determinato contesto senza averlo prima compreso a fondo, conoscendo la sua morfologia e la sua storia, nonché l’identità. In questo modo infatti si procede per integrazione, non per sostituzione. La tesi si conclude con una panoramica delle esperienze progettuali trattate dal punto di vista del rapporto col paesaggio, consapevolmente svolta citando e tenendo conto dei contributi letterari analizzati.