Produzione di asprosina ricombinante ed effetto della sovralimentazione sul bilancio energetico e sull'ormone in Danio rerio (Hamilton, 1822)

L’asprosina, un ormone peptidico di recente scoperta, è rilasciata dal tessuto adiposo durante il digiuno e svolge un doppio ruolo: nel fegato, stimola il rilascio di glucosio epatico; nel cervello, attraversa la barriera ematoencefalica per attivare i neuroni che stimolano l’appetito. Ha quindi un ruolo centrale nel metabolismo degli organismi. Il nostro presente studio può essere suddiviso in due parti: nella prima, per produrre un modello di proteina ricombinante, abbiamo testato la possibilità di trasfezione di asprosina estratta dal pesce zebra e trasfettata in cellule umane HEK293. Mediante l’utilizzo di un anticorpo umano anti-asprosina, con la tecnica del western blot abbiamo rilevato l’asprosina ricombinante ottenuta e semi-quantificata mediante chemiluminescenza. La seconda parte dello studio ha voluto indagare gli effetti fisiologici prodotti da un periodo di sovralimentazione di quarantacinque giorni nel pesce zebra, analizzato la variazione di peso, il contenuto lipidico, i livelli di espressione del gene fbn1 che codifica per l’asprosina e del recettore Ptprd di quest’ultima in vari tessuti. Abbiamo concluso che tale periodo sia sufficiente a stimolare un’obesità indotta nella specie e un maggior accumulo lipidico, portando ad una minor espressione del recettore nel cervello, in accordo con il fatto che è stimolato dal digiuno, mentre i livelli di espressione del gene fbn1 nel tessuto adiposo e nel fegato non hanno permesso di trarre conclusioni chiare e definitive. Per la prima volta il nostro lavoro ha evidenziato la possibilità di trasfezione di asprosina estratta dalla specie oggetto di studio e trasfettata in cellule umane, con il riconoscimento del peptide da parte di anticorpi umani. Questo permetterà di ampliare gli studi per analizzare il ruolo svolto dall’ormone nella fisiologia dei pesci ed i meccanismi d’espressione del gene fbn1, del recettore Ptprd e dei neuroni oressigeni in questa specie.