L'efficacia del trattamento riabilitativo con cues nel paziente con malattia di Parkinson: una revisione sistematica della letteratura

Background: Il morbo di Parkinson (PD) è una malattia neurodegenerativa che colpisce un numero crescente di persone in tutto il mondo. Esso comporta un deterioramento progressivo dei neuroni dopaminergici, che porta a sintomi motori come tremori, rigidità, bradicinesia e instabilità posturale. La gestione del PD è complessa e costosa, con terapie farmacologiche che rappresentano la pietra angolare del trattamento. Con la progressione della malattia i sintomi diventano sempre più difficili da gestire e si sviluppano complicanze motorie e non motorie. Obiettivi: Questa tesi mira a valutare l’efficacia del trattamento riabilitativo con cues nei pazienti con Parkinson, negli outcome di cammino, equilibrio e qualità della vita. Metodi: È stata condotta una ricerca nelle banche dati PubMed, PEDro e Cochrane, utilizzando termini chiave quali “Parkinson”, “Cues”, “cueing strategies”, “cued intervention” e “cueing”. Criteri di Inclusione: Sono stati inclusi solo studi RCT che hanno utilizzato strategie di cueing come trattamento in almeno uno dei gruppi di studio. La popolazione di studio comprende adulti con diagnosi confermata di Parkinson, deambulante senza ausili e uno stadio di H&Y≤4. Il trattamento doveva essere somministrato durante la fase “ON” della terapia dopaminergica. Risultati: Sono stati individuati 6 studi che hanno dimostrato che l’uso di cues ha migliorato significativamente il cammino e l’equilibrio nei pazienti con Parkinson. Questi effetti positivi possono variare nel tempo, ma un approccio multimodale sembra mantenere i benefici a lungo termine. Conclusioni: L’uso di cues migliora la deambulazione e l’equilibrio nei pazienti con Parkinson. Tuttavia, la durata e l’intensità ottimali dell’allenamento richiedono ulteriori ricerche. Si rendono necessarie maggiori ricerche che possano confermare tale efficacia negli aspetti discussi. Effetti a lungo termine e su pazienti in fase “OFF” della terapia dopaminergica rappresentano un’area da approfondire.