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Abstract
Il presente lavoro è la sintesi dell’attività di rilevamento dell’area di Monte Castellazzo, in Comune di San Martino di Castrozza (TN). Insieme alla seguente relazione geologica è stata prodotta una carta alla scala 1:6000 e una sezione geologica della zona. Gli studi si sono posti l’obiettivo di descrivere l’assetto tettono-stratigrafico che caratterizza l’areale assegnato. Il contesto geologico sono le Dolomiti, una porzione del Sudalpino orientale limitata a nord dal retroscorrimento di Funes, e a sud dal thrust della Valsugana, la struttura più importante che si forma a partire dal Miocene. Questa evoluzione porta alla definizione di un grande sinclinorio che compone tutta la geometria di questo settore del Sudalpino. Lo studio ha inoltre approfondito in dettaglio la successione sedimentaria triassica che costituisce le Dolomiti, mostrando come una struttura porti in contatto tettonico il membro di Siusi della Formazione Werfen con la Formazione a Bellerophon. Le relazioni che tale faglia assume con tutta la zona di rilevamento sono uno degli aspetti centrali del presente documento. È stata evidenziata la presenza di strutture locali che potrebbero essere l’espressione di transpressione sinistra. In secondo luogo, è stato condotto un approfondimento sul metamorfismo e la deformazione del basamento ercinico del Sudalpino, affiorante presso Alpe Tognola (TN), portato in superficie dalla faglia della Valsugana. L’analisi si è svolta analizzando le strutture alla meso e alla microscala, discretizzando poi le fasi di blastesi-deformazione che hanno coinvolto il complesso metamorfico. Non sono stati fatti studi recenti riguardo l'argomento, per cui l’approfondimento è stato condotto basandosi esclusivamente sulle evidenze riconosciute. Un elemento interessante dello studio è stata l’osservazione del ruolo che compie l’alternanza composizionale nell’evoluzione plicativa di un volume roccioso e di come essa possa produrre geometrie complesse.