"Arte piu che Humana, impareggiabile, e quasi dissi Divina" Studio della Dioptrica Pratica di Carlo Antonio Manzini e della collezione di lenti del Museo di Palazzo Poggi e del Museo della Specola dell'Universita di Bologna

"Arte più che Humana, impareggiabile, e quasi dissi Divina" L’elaborato intende offrire una ricostruzione della pratica di costruzione e lavorazione di lenti e occhiali nel Seicento, evidenziando il contributo proveniente dal contesto della città di Bologna. Per tale lavoro di ricostruzione ci si è basati su una fonte testuale e una collezione di oggetti e strumenti. La prima è costituita dall’opera "L’Occhiale all’Occhio" del conte bolognese Carlo Antonio Manzini, pubblicata nel 1660 e definita dall’autore stesso una piccola enciclopedia "dell’arte, più che Humana, impareggiabile", ovvero del sapere artigianale per la costruzione delle lenti. L’opera è stata analizzata attraverso un metodo di indagine e dei criteri specifici individuati dall’autrice del presente lavoro e che verranno esplicitati nel corso della tesi. Il lavoro ha avuto anche una controparte museologica, costituita dalla collezione di lenti conservate al Museo di Palazzo Poggi e al Museo della Specola dell’Università di Bologna. Come si mostrerà, il lavoro sul testo di Manzini ha permesso di comprendere bene le caratteristiche di tale piccola ma prestigiosa collezione, sia sul piano strettamente tecnico sia su quello della contestualizzazione storica. Il lavoro sull’opera di Manzini ha permesso inoltre di restituire tale personaggio alla sua dimensione di intellettuale seicentesco e di trarre conclusioni circa l’importanza di personaggi definiti secondari nella storia della scienza, spesso messi in disparte e trascurati nei loro contributi.