Il ruolo del ritmo gamma nei processi cognitivi

Le frequenze ‘veloci’ come la frequenza gamma (30-100 Hz) hanno il ruolo fondamentale di stabilire un sincronismo tra reti neurali che permetta l’integrazione delle informazioni che queste portano. Sono stati elaborati vari modelli sul coinvolgimento del sincronismo in banda gamma nelle funzioni cognitive in cui risulta coinvolto, tra cui la percezione, la memoria e l’attenzione. Ma le oscillazioni gamma, a differenza degli altri ritmi, sono caratterizzate da forti irregolarità, da una forte selettività spaziotemporale e da un’ampia variabilità delle situazioni in cui vengono rilevate. Queste caratteristiche hanno portato alla formulazione di modelli che considerano il ritmo gamma in stretta relazione al circuito anatomico generatore. Altri modelli ricorrono alla considerazione di fenomeni in cui una forte variabilità è fondamentale, come la risonanza stocastica. Uno dei problemi più trattati in relazione a questo ritmo è quello dell’integrazione visiva: ovvero, come i diversi attributi dello stimolo vengono segmentati e integrati dal ritmo gamma. Questo sincronismo risulta coinvolto anche nel controllo motorio: sia per l’effettuazione di piccoli movimenti, sia per la realizzazione di compiti che necessitano un comportamento flessibile ed adattabile. In più, l’accoppiamento cross-frequenziale del ritmo gamma col ritmo theta è fondamentale per l’organizzazione sequenziale di item multipli. Questo meccanismo è necessario per la working memory ma potrebbe essere fondamentale ad altre funzioni cognitive come l’immaginazione e la capacità di fare previsioni.