Progettazione di servizio per l’assistenzialità domiciliare integrata (ADI) attraverso lo studio e l’innovazione del software Vitaever© e la sua possibile integrazione con strumenti di telemedicina, per indagare e rispondere alla frammentazione sanitaria e la dimensione digitale e fisica dei servizi socioassistenziali alla persona.

Il presente studio di laurea magistrale si concentra sul design di un servizio per l’assistenzialità domiciliare integrata (ADI) attraverso l’utilizzo di un caso studio reale, il software Vitaever© e la sua possibile integrazione con un presidio fisico. L’obiettivo è ampliare e migliorare le prestazioni del software per fornire una migliore assistenza ai pazienti che necessitano di cure domiciliari, snellire il lavoro degli operatori, fornire dei KPI agli amministratori ed equilibrare l’assistenza fisica e quella digitale. In primo luogo, si è analizzato lo stato attuale dell’ADI e si è evidenziato come il sistema esistente abbia alcune limitazioni nell’ambito socio economico di attivazione, gestione e monitoraggio dei pazienti. A seguito di ciò, si è proceduto ad una valutazione delle possibili innovazioni da apportare al software, prendendo in considerazione le esigenze dei pazienti e dei caregiver. Sono state intervistate alcune figure professionali legate all’ambito in esame e i professionisti che operano nello sviluppo e nell’utilizzo del software per progettare una soluzione il più possibile vicina all’utente. In particolare, si è deciso di migliorare alcuni aspetti del software Vitaever© che consentiranno ai pazienti di avere uno strumento assistenziale unico insieme ai presidi di comunità, di rendere il lavoro fisico e digitale degli operatori più agile e di fornire dati visuali agli amministratori degli enti sanitari. Infine, si è proceduto alla definizione del nuovo servizio di ADI, che prevede l’utilizzo del software Vitaever© integrato con i presidi delle Case di comunità. Si è, quindi, sviluppato un prototipo del nuovo servizio e si sono valutati i risultati ottenuti, per ipotizzare un servizio di prossimità fisica gratuito e supportato dalla tecnologia per raggiungere anche persone in difficoltà socio economica, aumentare il bacino di utenza e assistere quante più persone necessitino di cure domiciliari, continuative o saltuarie.