La crisi della prima repubblica attraverso i media (1989-1994)

Attraverso la ricerca e lo studio delle fonti tratte da articoli di quotidiani, settimanali e dai notiziari televisivi, passando per i programmi più visti e significativi del palinsesto degli anni del duopolio che vede scontrarsi Rai e Fininvest, mi sono proposta di dare un quadro interpretativo originale e porre delle chiavi di lettura per analizzare la crisi della Prima Repubblica attraverso i media, esaminando l'arco temporale che va dal 1989 al 1994 per comprendere il ruolo esercitato da questi strumenti di informazione e intrattenimento nel processo di distruzione della Prima e, successivamente, nel tentativo di edificazione di una barcollante Seconda Repubblica. Guardando attraverso le pagine dei giornali e attraverso i frame dei notiziari e dei programmi tv, il Paese sembra avere solo due ossessioni: i leader politici (persone, vita, avventure personali) e la televisione stessa. Il quadro restituito è l'accelerazione del processo di personalizzazione della politica e come l'ondata di giustizialismo e populismo, montate in quegli anni turbolenti, siano il terreno di concime proprio dell'antipolitica caratterizzante gli anni successivi. Non solo il raffronto con le cronache nostrane, ma anche lo sguardo (dall') esterno dei quotidiani e dei periodici europei e anglo-americani, hanno permesso di delineare il quadro della "questione Italia" con la fine della guerra fredda e tutte le conseguenze e i vincoli che ne sono emersi: Maastricht e il far fronte alla crisi economica, l'addio al Pci e la fondazione del Pds, lo scandalo Tangentopoli e il crollo del regime dei partiti, il vuoto politico e di potere, l'affermazione di movimenti populisti, la discesa e la vittoria nell'agone politico di "Sua Emittenza" Silvio Berlusconi, il tentativo di adottare un sistema politico bipolare e ciò che ne consegue tutt'ora.