Redazione della Carta dei Suoli dell'Area Integrale della Riserva Naturale Regionale delle Salse di Nirano

La Riserva Naturale Regionale delle Salse di Nirano è stata la prima riserva naturale istituita nel 1982 dalla Regione Emilia-Romagna. Le salse di Nirano rappresentano l’esempio più antico di vulcani di fango tutelati in Italia. L’obiettivo di questo studio è di realizzare una Carta dei Suoli della Riserva Naturale Regionale delle Salse di Nirano, concentrandosi solo sull’area di Riserva Integrale. Per questo studio è stata effettuata inizialmente un’indagine ambientale, eseguita mediante la creazione su un GIS dei livelli tematici dei fattori pedogenetici. Il risultato della sovrapposizione ha permesso di definire sei Unità di Paesaggio (UdiP), in cui è stato svolto il rilievo pedologico: sono state descritte 21 stazioni e sono stati raccolti 106 campioni. Per ogni campione è stata compilata una scheda di campo e successivamente in laboratorio sono state effettuate le analisi fisiche e chimiche. Sulla base delle osservazioni raccolte in campo e delle analisi svolte sono stati classificati i suoli, utilizzando due sistemi di classificazione: Soil Taxonomy e World Reference Base for Soil Resources. In seguito si è realizzata la Carta dei Suoli con sei Unità Cartografiche, al cui interno vi sono i suoli rappresentativi dell’area di Riserva Integrale. L’evoluzione dei suoli all’interno della Riserva Integrale risulta fortemente condizionata dal materiale di colata dei vulcani, infatti vicino a questi vi sono suoli salini colonizzati solo da specie vegetali alofile. Distanziandoci dai coni troviamo suoli poco sviluppati su cui la vegetazione è riuscita ad evolversi maggiormente, grazie alla perdita degli elementi salini mediante processi di lisciviazione. I suoli non interessati dal materiale di colata risultano poco evoluti, in quanto condizionati dalle pendenze e dai fenomeni di erosione e di apporto di materiale per fenomeni gravitativi. Queste zone sono le prime ad essere state abbandonate dall’attività antropica, di conseguenza la vegetazione risulta più evoluta.