Stabilità in frequenza delle risonanze stratigrafiche: il caso de L'Aquila

Le risonanze dei corpi sedimentari sono di interesse sia per gli scopi della prospezione geofisica, sia per quelli della risposta sismica locale. Le risonanze vengono tipicamente misurate per via passiva, ossia sfruttando il tremore sismico ambientale come sorgente. Il rumore sismico ha una forma piuttosto caratteristica a livello globale, che non è bianca. Obiettivo di questo lavoro è contribuire a capire quanto sia possibile riconoscere le risonanze in presenza di eccitazione non bianca e l’incertezza con cui i modi vibrare possono essere quantificati utilizzando indagini di breve durata o lunga durata (ore) o dati di stazioni permanenti (anni). Alcuni studi recenti hanno mostrato che le frequenze di risonanza dei corpi sedimentari variano a livello stagionale ma mentre alcuni ritengono che si tratti di fenomeni realmente legati alla natura dei terreni, altri ritengono che si tratti principalmente di effetti termici strumentali. Per contribuire a questa ricerca abbiamo scelto un sito aquilano che mostra risonanze 2D e per il quale sono disponibili registrazioni in continuo del microtremore da decenni. Esploreremo se, in questo caso, le oscillazioni stagionali delle frequenze di risonanza siano più plausibilmente effetti strumentali o legati alla stratigrafia del sito o ad altri fenomeni.