La rappresentazione della donna nei film dell'ultimo periodo hitchcockiano

I film di Alfred Hitchcock hanno tutt'oggi una straordinaria presa sul pubblico e questo anche grazie alla presenza delle famose "bionde hitchcockiane", le principali rappresentanti di tale fascinazione. Il regista inglese ci ha offerto numerose rappresentazioni della donna, a volte complesse e contraddittorie. Nelle sue opere filmiche la figura della donna ricopre un ruolo centrale, diventando un vero e proprio strumento narrativo nelle mani del regista. L’adozione di attrici che rispondevano a canoni estetici ben definiti e strumentali al funzionamento di un meccanismo/trama che giocava spesso con gli stereotipi ha attirato l’interesse di molte studiose appartenenti alla Feminist Film Theory, un campo di ricerca che si interroga sul rapporto tra rappresentazione e differenza sessuale. Partendo quindi dai contributi di importanti esponenti della FFT, quali Laura Mulvey, Tania Modleski, Mary Ann Doane e Teresa de Lauretis, con questa tesi mi propongo di analizzare le rappresentazioni delle donne nei film dell’ultimo periodo hitchcockiano (anni Sessanta/Settanta), mostrando come l’ambivalenza del regista inglese verso la figura femminile risulti nelle ultime opere sempre meno ambigua e più orientata verso una vittimizzazione del corpo femminile.