Abbondanze chimiche e origine dell’ammasso globulare Ruprecht 106

Le misurazioni ottenute grazie alla missione Gaia dell’ESA hanno portato un rinnovato interesse nel campo della cosiddetta Archeologia Galattica, ovvero la ricostruzione della storia di formazione della Via Lattea attraverso le proprietà delle sue popolazioni stellari. In particolare, le misurazioni di posizioni, distanze e velocità radiali fornite dalla missione Gaia hanno permesso di ricostruire per la prima volta le orbite di quasi un miliardo di stelle e riconoscere tra esse quelle che potrebbero essersi formate in galassie esterne (si parla, cioè, di residui di eventi di merging avvenuti nella vita della nostra Galassia, Helmi 2020). Si è scoperto anche che quasi la metà degli ammassi globulari della Via Lattea potrebbe avere un’origine esterna. Si tratta, quindi, di ammassi nati in galassie nane accresciute dalla Via Lattea (Massari et al., 2019). In questo contesto, questo studio si prefigge di svolgere un’analisi chimica dell’ammasso globulare Ruprecht 106. Tale ammasso è caratterizzato da un’orbita fortemente ellittica e la sua composizione chimica ha rivelato abbondanze [α⁄Fe] solari, cioè più basse delle stelle della Via Lattea di simile [Fe⁄H]. È importante notare come molti elementi chimici non siano mai stati analizzati per questo ammasso e che non è mai stato investigato il suo possibile progenitore. Le abbondanze chimiche di Ruprecht 106 ottenute in questo lavoro di tesi usando spettri ad alta risoluzione UVES – VLT, sono state confrontate con quelle di altri ammassi della Via Lattea e con quelle di stelle appartenenti ad alcune sue galassie satelliti. L’obiettivo finale è determinare le caratteristiche principali della storia di arricchimento chimico di Ruprecht 106 e cercare di individuare un possibile candidato come galassia in cui ha avuto origine o, quantomeno, di determinare le caratteristiche della storia di arricchimento chimico del suo progenitore.