Acierno, Davide
(2022)
Analisi di componenti in CFRP soggetti ad aging e invecchiamento igroscopico.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria aerospaziale [L-DM270] - Forli', Documento ad accesso riservato.
Documenti full-text disponibili:
|
Documento PDF (Thesis)
Full-text accessibile solo agli utenti istituzionali dell'Ateneo
Disponibile con Licenza: Salvo eventuali più ampie autorizzazioni dell'autore, la tesi può essere liberamente consultata e può essere effettuato il salvataggio e la stampa di una copia per fini strettamente personali di studio, di ricerca e di insegnamento, con espresso divieto di qualunque utilizzo direttamente o indirettamente commerciale. Ogni altro diritto sul materiale è riservato
Download (805kB)
| Contatta l'autore
|
Abstract
La prima implementazione di materiale composito risale al 1937 quando l’azienda statunitense Douglas Aircraft Company realizzò componenti di aerei in fibre vetrose grazie al processo di prototipazione. È invece documentata durante la Seconda Guerra Mondiale l’introduzione di strutture a sandwich. Le fibre di vetro combinate alla resina epossidica non permisero maggiori resistenze termiche e spianarono la strada all’uso dei materiali pre-preg, in cui le fibre sono state precedentemente impregnate di resina, oltre allo spray-up, dove l’impregnazione avviene a spruzzo.
Nell’ambito civile la percentuale di materiale composito si aggira attorno al 50% nei velivoli come Boeing 787 ed Airbus 350, mentre nell’ambito militare spazia da percentuali che si aggirano attorno al 3% del peso della struttura in grafite e resina epossidica come nell’ F-16, fino al 26% nel caso dell’AV-8B. I costi di realizzazione sono certamente più elevati ma si è disposti ad investire somme ingenti per ottenere prestazioni migliori.
Se da un lato la tipologia di materiale in composito è caratterizzata da elevati valori di resistenza e leggerezza in grado di conferire prestazioni più elevate rispetto a quelli tradizionali, dall’altro lo studio delle proprietà fisiche e meccaniche è ancora in corso. Il problema principale rimane connesso al processo di delaminazione che subisce il composito in seguito alle azioni distruttive da parte di agenti atmosferici o danni da impatto non sempre visibili e di intensità variabile. Compito del presente elaborato è analizzare la tendenza di cinque gruppi di campioni CFRP in configurazione cross-ply. I provini sono stati inizialmente impattati a bassa intensità con un’energia pari 3 J, successivamente sottoposti ad invecchiamento igroscopico a temperatura costante ed infine invecchiati tramite processo di aging, che ha coperto un arco temporale da 0 a 45 giorni.
Abstract
La prima implementazione di materiale composito risale al 1937 quando l’azienda statunitense Douglas Aircraft Company realizzò componenti di aerei in fibre vetrose grazie al processo di prototipazione. È invece documentata durante la Seconda Guerra Mondiale l’introduzione di strutture a sandwich. Le fibre di vetro combinate alla resina epossidica non permisero maggiori resistenze termiche e spianarono la strada all’uso dei materiali pre-preg, in cui le fibre sono state precedentemente impregnate di resina, oltre allo spray-up, dove l’impregnazione avviene a spruzzo.
Nell’ambito civile la percentuale di materiale composito si aggira attorno al 50% nei velivoli come Boeing 787 ed Airbus 350, mentre nell’ambito militare spazia da percentuali che si aggirano attorno al 3% del peso della struttura in grafite e resina epossidica come nell’ F-16, fino al 26% nel caso dell’AV-8B. I costi di realizzazione sono certamente più elevati ma si è disposti ad investire somme ingenti per ottenere prestazioni migliori.
Se da un lato la tipologia di materiale in composito è caratterizzata da elevati valori di resistenza e leggerezza in grado di conferire prestazioni più elevate rispetto a quelli tradizionali, dall’altro lo studio delle proprietà fisiche e meccaniche è ancora in corso. Il problema principale rimane connesso al processo di delaminazione che subisce il composito in seguito alle azioni distruttive da parte di agenti atmosferici o danni da impatto non sempre visibili e di intensità variabile. Compito del presente elaborato è analizzare la tendenza di cinque gruppi di campioni CFRP in configurazione cross-ply. I provini sono stati inizialmente impattati a bassa intensità con un’energia pari 3 J, successivamente sottoposti ad invecchiamento igroscopico a temperatura costante ed infine invecchiati tramite processo di aging, che ha coperto un arco temporale da 0 a 45 giorni.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Acierno, Davide
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
CFRP,aging,impatto,MaSTeR Lab,ENEA
Data di discussione della Tesi
24 Marzo 2022
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Acierno, Davide
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
CFRP,aging,impatto,MaSTeR Lab,ENEA
Data di discussione della Tesi
24 Marzo 2022
URI
Statistica sui download
Gestione del documento: