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Abstract
L’emissione dei PFAS nell’ambiente è una problematica nota a livello europeo soprattutto in Italia per quanto accaduto in Veneto. Il largo utilizzo di prodotti commerciali contenenti PFAS, con conseguente rilascio nelle diverse matrici ambientali, come i percolati di discarica, comporta la necessità di predisporre di processi adeguati al trattamento di tali reflui. A tale scopo, sono state effettuate diverse prove di trattamento su una tipologia di percolato di discarica, partendo dai processi chimico-fisici, attualmente in uso per tali matrici, sino ad arrivare alle prove di trattamento con dosaggio di carboni attivi in polvere (PAC) e ossidazione Fenton, al fine di valutarne sia la capacità di abbattimento dei PFAS, sia le emissioni in termini di CO2 emessa. Il trattamento di chiariflocculazione non ha evidenziato una resa di abbattimento dei PFAS significativa mentre il trattamento con i PAC, effettuato sia monostadio, sia a doppio stadio, ha consentito di ottenere ottime rese di abbattimento con valori superiori al 99% ad alti dosaggi di carbone. Il trattamento Fenton ha evidenziato una buona resa di abbattimento dei PFAS, poco superiore al 60%, ma con un notevole dosaggio di chemicals e un’elevata produzione di fango. La valutazione dei processi, in termini di CO2 emessa, ha evidenziato che il trattamento con i PAC a due stadi consente di ottenere, a parità di dosaggio, rese di abbattimento dei PFAS migliori con un minor impatto ambientale. Il processo Fenton, a parità di efficienza di rimozione, comporta, invece, un maggior impatto ambientale rispetto all’analogo processo con i carboni attivi. I dati di carbon footprint ottenuti a partire dalle prove sperimentali rappresentano un primo spunto relativo alla valutazione degli impatti ambientali dei PFAS i quali potranno essere approfonditi applicando, in un secondo momento, uno studio di LCA completo che, ad oggi, non risulta possibile effettuare per la mancanza di numerose informazioni.