L'horror e il comico: la narrazione del corpo nel cinema splatter

In una narrazione lettararia o cinematografica, il personaggio viene caratterizzato dall’autore in due modi distinti: attraverso la strutturazione di un profilo psicologico, il quale nel corso della storia va ad esplicarsi mediante il suo corpo, che lo abilita a compiere e subire azioni. Attraverso questa ricerca si vuole far luce su quelle dinamiche narratologiche e iconografiche che strutturano la rappresentazione del corpo in ambito cinematografico sostendendo l’idea secondo la quale il fruitore, ricorrendo ai suoi costrutti cognitivi e culturali, va a collocarlo, mediante la percezione, all’interno o all’esterno della sua idea di realtà. Per facilitare il più possibile l’intento, nel corso della ricerca si andranno ad analizzare opere appartenenti al dominio del’horror e della commedia, generi che nel corso della loro evoluzione hanno fatto del corpo dei personaggi il motore propulsivo delle narrazioni, per arrivare ad evidenziare il modo in cui queste istanze formali sono arrivate a ibridarsi nel cinema statunitense con l’horror splatter, il quale negli anni Ottanta ha saputo fondere insieme la funzione orrorifica del corpo, già espressa nella letteratura europea del Settecento e dell’Ottocento e nella stagione classica del cinema horror, e quella grottesca e finzionale che la stessa unità assolve nella commedia.