Irroratrici a tunnel: valutazione della qualità della distribuzione in un vigneto collinare

Il lavoro vuole evidenziare come nell’irrorazione antiparassitaria al vigneto sia possibile utilizzare nuove soluzioni meccaniche in grado di ridurre i costi, rispettando l’ambiente come richiesto dalle normative italiane ed europee. In particolare quelle contenute nel PAN prevedono, fra l’altro, limiti molto precisi sulla riduzione della deriva dei fitofarmaci e sulle “buffer zones”. Un tipo di irroratrici che meglio si presta a risolvere queste esigenze è quella a tunnel, che riduce fortemente la dispersione dei prodotti fitoiatrici nell’ambiente, prevedendo il recupero e il riciclo della frazione non trattenuta dalla vegetazione. Per comprovare la validità di queste macchine anche nella viticoltura collinare è stato effettuato, in un’azienda di Coriano (RN) durante due annate, un confronto fra un tunnel e un’irroratrice ad aeroconvezione tradizionale. L’irroratrice a tunnel scelta è una monofilare della ditta Bertoni, mentre l’irroratrice ad aeroconvezione è della ditta Idrojet. Per ciascuna macchina sono stati controllati i volumi distribuiti e quelli recuperati e riciclati, il grado di bagnatura della vegetazione e le perdite del prodotto a terra. Sono stati misurati anche i tempi di lavoro e i costi degli antiparassitari usati. L’irroratrice a tunnel ha evidenziato in tutti gli interventi controllati una riduzione i quantitativi distribuiti, un buon grado di copertura della vegetazione e un notevolmente contenimento delle perdite a terra, soprattutto di quelle laterali. La produttività della macchina è stata solo di poco ridotta per la maggiore attenzione richiesta nelle manovre, mentre il bilancio economico ha beneficiato notevolmente della riduzione di almeno un terzo dei principi attivi utilizzati. Questi dati molto positivi confermano come la irroratrice a tunnel rappresenta una ottima soluzione per il rispetto ambientale anche per la viticoltura collinare.