Studio radio dell'ammasso Zw1742 in banda L

La letteratura astrofisica divide gli ammassi di galassie in cool core e non cool-core. Gli ammassi cool core sono chiamati così per le fredde regioni centrali. I cool core cluster sono caratterizzati da un picco di brillanza X, causato da gas ICM che progressivamente fluisce verso il centro, raffreddando. Dalla luminosità LX del picco si deduce la quantità di gas in raffreddamento. Ciò trova discrepanza con le osservazioni, rappresentando il cooling flow problem. A questo problema sono state proposte varie soluzioni. L’ipotesi oggi più accreditata è rappresentata dal modello di AGN-feedback, secondo il quale l’AGN centrale causerebbe un riscaldamento del gas al centro dell’ammasso risolvendo quindi il cooling flow problem. La scoperta di depressioni nella brillanza X, osservate nelle regioni interne dei cool core, supporta questo scenario astrofisico. Queste depressioni sono chiamate cavità e fanno pensare che il feedback sia meccanico: i getti espulsi dall’AGN centrale scavano all’interno dell’ICM, generando le cavità. Una tecnica osservativa per studiare questo processo risiede nell’operare analisi di dati ottenuti nella banda radio e X e confrontare le emissioni con sovrapposizione grafica. In questo lavoro di tesi abbiamo studiato l’ammasso cool core Zw1742+3306. In particolare, abbiamo ridotto e analizzato i dati ottenuti il 29 dicembre 2012 dall’EVLA in configurazione A in banda L per studiare l’emissione a 1.4GHz della radiogalassia centrale. La radiogalassia risulta avere un flusso di 63 ± 11 mJy, che corrisponde ad una luminosità di (1.42 ± 0.01)× 1025 W/Hz e si estende per (16.90 ± 0.85) kpc. In aggiunta, questi dati sono stati confrontati mediante una sovrapposizione grafica con i dati X ottenuti da Chandra dello stesso ammasso già pubblicati su Ettori et al. 2013. Dai risultati ottenuti si conferma l’AGN centrale con il picco a 1.4 GHz coincidente con il picco X e si conferma la presenza di cavità nell’ammasso osservando la direzione dei lobi radio.