Orillo, Martina
(2021)
I calcestruzzi del "dissonant heritage": uno studio sperimentale sui bunker della II Guerra Mondiale nella Riviera romagnola.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria edile - architettura [LM-DM270], Documento full-text non disponibile
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Abstract
Lungo le nostre coste litoranee si trovano ancora oggi molte delle opere di fortificazione militare della Seconda Guerra Mondiale, abbandonate in quanto eredità di un passato scomodo e controverso.
Lo scopo della tesi è quello di analizzare, attraverso prove in laboratorio, lo stato di conservazione del calcestruzzo di alcuni bunker, scelti in base alla loro esposizione a diversi agenti di degrado. La tesi prende dapprima in esame la tutela del patrimonio in calcestruzzo armato analizzando: le iniziative dell'associazione ATRIUM, che si occupa di valorizzare l'architettura del ventennio fascista, il documento di Madrid-New Dehli dell'ICOMOS del 2017 che fornisce linee guida sull'approccio corretto al patrimonio storico del Novecento, le iniziative dell'associazione CRB 360° che si occupa, in particolare, del restauro dei bunker d'interesse, il progetto europeo InnovaConcrete la cui attività principale è lo sviluppo delle tecniche di conservazione per il calcestruzzo storico.
Segue l'inquadramento storico, lo studio del calcestruzzo armato e delle forme di degrado che possono affliggerlo. Di fondamentale importanza è stata l'analisi del Report on German Concrete Fortifications dell’Office of the Chief Engineer U.S. Army 1944 che raccoglie i metodi costruttivi tedeschi delle opere di fortificazione e che permette di introdurre in modo efficace i bunker oggetto dell'analisi successiva.
Sui bunker scelti è stata effettuata un'analisi del degrado sintetizzata in schede e sono stati prelevati e catalogati dei campioni sui quali sono state effettuate le seguenti prove: assorbimento d'acqua per valutare la porosità del materiale, valutazione della quantità di sali e osservazione al microscopio dei frammenti della dipintura interna e della superficie esterna. I risultati ottenuti, confrontati con i calcestruzzi odierni, possono dare un contributo per futuri interventi di recupero al fine di rivalutare questo patrimonio ignorato.
Abstract
Lungo le nostre coste litoranee si trovano ancora oggi molte delle opere di fortificazione militare della Seconda Guerra Mondiale, abbandonate in quanto eredità di un passato scomodo e controverso.
Lo scopo della tesi è quello di analizzare, attraverso prove in laboratorio, lo stato di conservazione del calcestruzzo di alcuni bunker, scelti in base alla loro esposizione a diversi agenti di degrado. La tesi prende dapprima in esame la tutela del patrimonio in calcestruzzo armato analizzando: le iniziative dell'associazione ATRIUM, che si occupa di valorizzare l'architettura del ventennio fascista, il documento di Madrid-New Dehli dell'ICOMOS del 2017 che fornisce linee guida sull'approccio corretto al patrimonio storico del Novecento, le iniziative dell'associazione CRB 360° che si occupa, in particolare, del restauro dei bunker d'interesse, il progetto europeo InnovaConcrete la cui attività principale è lo sviluppo delle tecniche di conservazione per il calcestruzzo storico.
Segue l'inquadramento storico, lo studio del calcestruzzo armato e delle forme di degrado che possono affliggerlo. Di fondamentale importanza è stata l'analisi del Report on German Concrete Fortifications dell’Office of the Chief Engineer U.S. Army 1944 che raccoglie i metodi costruttivi tedeschi delle opere di fortificazione e che permette di introdurre in modo efficace i bunker oggetto dell'analisi successiva.
Sui bunker scelti è stata effettuata un'analisi del degrado sintetizzata in schede e sono stati prelevati e catalogati dei campioni sui quali sono state effettuate le seguenti prove: assorbimento d'acqua per valutare la porosità del materiale, valutazione della quantità di sali e osservazione al microscopio dei frammenti della dipintura interna e della superficie esterna. I risultati ottenuti, confrontati con i calcestruzzi odierni, possono dare un contributo per futuri interventi di recupero al fine di rivalutare questo patrimonio ignorato.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Orillo, Martina
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
bunker,assorbimento d'acqua,cromatografia ionica,microscopio stereo-ottico,Linea Galla Placidia,Riviera romagnola,calcestruzzo,tutela del patrimonio in calcestruzzo armato,Seconda Guerra Mondiale,indagini diagnostiche
Data di discussione della Tesi
8 Ottobre 2021
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Orillo, Martina
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
bunker,assorbimento d'acqua,cromatografia ionica,microscopio stereo-ottico,Linea Galla Placidia,Riviera romagnola,calcestruzzo,tutela del patrimonio in calcestruzzo armato,Seconda Guerra Mondiale,indagini diagnostiche
Data di discussione della Tesi
8 Ottobre 2021
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