Gli effetti della didattica a distanza sulla formazione dei futuri mediatori e interpreti in tempo di pandemia.

L’obiettivo dell’elaborato è quello di indagare l'impatto della distanza sulla didattica della mediazione linguistica e dell'interpretazione durante la pandemia da COVID-19. La didattica a distanza (DAD) è una forma di comunicazione a distanza che esiste da alcuni decenni e che ha raggiunto l'apice della sua diffusione durante l'emergenza sanitaria scoppiata nel marzo 2020. Infatti, a causa della diffusione del coronavirus, gli studenti di tutto il mondo e di tutte le età sono stati costretti a frequentare le lezioni da casa, con gli strumenti tecnologici di cui disponevano. Questo elaborato si propone di fare il punto sulla DAD nella formazione universitaria dei mediatori e degli interpreti in Italia: a tal fine, è stata elaborato e distribuito un questionario durante il mese di marzo 2021. Il questionario mirava a far luce su quattro aspetti della DAD. Il primo riguardava le strategie tecnologiche adottate dalle università per far fronte all'emergenza. Il secondo, inerente alle conseguenze fisiche e psicologiche della DAD sugli studenti, ci ha permesso di scoprire che molti rispondenti hanno sofferto di alienazione e disturbi fisici quali mal di testa, bruciore agli occhi e mal di schiena. Il terzo aspetto indagato, che riguardava le relazioni interpersonali, in particolare le interazioni studente-studente e studente-docente, ci ha consentito di individuare alcune buone pratiche per gestire efficacemente la comunicazione a distanza. Infine, è stata analizzata l’organizzazione dei corsi e delle esercitazioni da parte dei docenti, con particolare attenzione all'interpretazione consecutiva e simultanea. In conclusione, il questionario ha mostrato che la didattica a distanza rappresenta una soluzione valida in situazioni di emergenza come quella attuale; tuttavia, non potrebbe sostituire completamente la didattica presenziale in circostanze normali.