Lombardi, Oscar
(2021)
Caratterizzazione ampelografica e molecolare di un vitigno con caratteristiche di tolleranza alle infezioni fungine.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in
Viticoltura ed enologia [L-DM270] - Cesena, Documento full-text non disponibile
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Abstract
L’impiego in agricoltura di prodotti chimici di sintesi (insetticidi, fungicidi, erbicidi etc..) per difendere le produzioni agricole ha permesso un aumento delle rese, ma ha causato profonde modifiche nell’equilibrio degli ecosistemi con gravi ripercussioni sulla salute dell'uomo e dell'ambiente.
L’utilizzo di trattamenti antiparassitari è aumentato a partire da metà dell’800, con la comparsa in Europa di oidio e peronospora. Le varietà di vite da vino appartenenti alla Vitis vinifera, infatti, non possedendo geni di resistenza a tali malattie, richiedono annualmente un alto numero di trattamenti fitosanitari, con conseguenze negative sugli equilibri degli ecosistemi che oggi si sono chiaramente manifestate.
Da qui nasce la necessità di ridurre progressivamente i trattamenti chimici anche in viticoltura, seguendo una direzione particolarmente sentita dall’opinione pubblica e che rappresenta una grande sfida per la viticoltura. Una soluzione a questo problema, esplorato fin dal primo ‘900, è stata quella di realizzare nuovi vitigni ottenuti con incroci complessi tra viti europee e viti americane, con il fine di ottenere delle varietà ibride resistenti a peronospora ed oidio.
Il progetto di tesi trattato nell’elaborato è stato quello di descrivere nel dettaglio una pianta sconosciuta, che ho individuato in un piccolo appezzamento vitato sulle colline dell'Appennino tosco-romagnolo e che manifestava una notevole tolleranza nei confronti delle crittogame, rispetto a viti vicine. A questo proposito è stata impostata una prova che eliminando i trattamenti antiperonosporici e antioidici per tutta la stagione 2020, sia nel filare della pianta testata che in quelli adiacenti, ha permesso di verificare questa tolleranza. Il lavoro condotto ha anche permesso, attraverso la descrizione morfologica e l’analisi molecolare del DNA della pianta, di attribuire l’appartenenza dell’accessione sconosciuta al vitigno ibrido ''Villard Blanc''.
Abstract
L’impiego in agricoltura di prodotti chimici di sintesi (insetticidi, fungicidi, erbicidi etc..) per difendere le produzioni agricole ha permesso un aumento delle rese, ma ha causato profonde modifiche nell’equilibrio degli ecosistemi con gravi ripercussioni sulla salute dell'uomo e dell'ambiente.
L’utilizzo di trattamenti antiparassitari è aumentato a partire da metà dell’800, con la comparsa in Europa di oidio e peronospora. Le varietà di vite da vino appartenenti alla Vitis vinifera, infatti, non possedendo geni di resistenza a tali malattie, richiedono annualmente un alto numero di trattamenti fitosanitari, con conseguenze negative sugli equilibri degli ecosistemi che oggi si sono chiaramente manifestate.
Da qui nasce la necessità di ridurre progressivamente i trattamenti chimici anche in viticoltura, seguendo una direzione particolarmente sentita dall’opinione pubblica e che rappresenta una grande sfida per la viticoltura. Una soluzione a questo problema, esplorato fin dal primo ‘900, è stata quella di realizzare nuovi vitigni ottenuti con incroci complessi tra viti europee e viti americane, con il fine di ottenere delle varietà ibride resistenti a peronospora ed oidio.
Il progetto di tesi trattato nell’elaborato è stato quello di descrivere nel dettaglio una pianta sconosciuta, che ho individuato in un piccolo appezzamento vitato sulle colline dell'Appennino tosco-romagnolo e che manifestava una notevole tolleranza nei confronti delle crittogame, rispetto a viti vicine. A questo proposito è stata impostata una prova che eliminando i trattamenti antiperonosporici e antioidici per tutta la stagione 2020, sia nel filare della pianta testata che in quelli adiacenti, ha permesso di verificare questa tolleranza. Il lavoro condotto ha anche permesso, attraverso la descrizione morfologica e l’analisi molecolare del DNA della pianta, di attribuire l’appartenenza dell’accessione sconosciuta al vitigno ibrido ''Villard Blanc''.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Lombardi, Oscar
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Vitis vinifera,ibridi,resistenza patogeni
Data di discussione della Tesi
19 Marzo 2021
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Lombardi, Oscar
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Vitis vinifera,ibridi,resistenza patogeni
Data di discussione della Tesi
19 Marzo 2021
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