Variability of quasars at the dawn of Universe

Trupia, Denise (2020) Variability of quasars at the dawn of Universe. [Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in Astrofisica e cosmologia [LM-DM270]
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Abstract

I buchi neri supermassicci sono onnipresenti al centro della maggior parte delle galassie. Se si verificano eventi di accrescimento, il materiale che cade nel BH si riscalda e diventa molto luminoso: questi oggetti sono chiamati nuclei galattici attivi. A causa della loro elevata luminosità, gli AGN possono essere studiati anche se molto distanti. Un grande enigma dell’astrofisica moderna deriva dalla presenza di buchi neri supermassicci completamente formati ad altissimo redshift (z>6). Questo fatto implica che alcuni di questi oggetti erano simili a quelli che osserviamo al giorno d’oggi quando l’Universo aveva meno di 1 miliardo di anni. Come si sono formati e che tipo di meccanismo ha agito sulla loro crescita in così poco tempo? Per aumentare la sua massa, l’accrescimento di gas deve aver proceduto quasi continuamente vicino al limite di Eddington. Rompendo la condizione di equilibrio tra la forza di gravità e la pressione di radiazione, ci si potrebbe aspettare una variabilità più pronunciata nell’accrescimento dei quasar con il redshift più alto, quindi nella loro luminosità. La maggior parte dei quasar attualmente noti a z≈6 sono stati scoperti grazie a survey profonde e su larga scala. Ad oggi, a distanza di 20 anni dalle prime rilevazioni, siamo in grado di ricercare qualsiasi indicazione di variabilità anche per quasar ad alto redshift. In questo lavoro di tesi, utilizzando il Telescopio Cassini da 152 cm di Loiano, ho osservato un piccolo campione di quasar luminosi con magnitudine ≈18−20 nella banda z a redshift z>5.5. Dopo la riduzione e l’analisi dei dati, ho ottenuto la magnitudine delle sorgenti osservate per confrontarle con i risultati di SDSS, Pan-STARRS e DECaLS. Come risultato, ho riscontrato una diversità nel comportamento di queste sorgenti: alcuni oggetti non mostrano evidenza di variabilità, mentre per altri sembra esserci un andamento consistente nell’aumento o diminuzione del flusso osservato rispetto alle osservazioni con le altre survey

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea magistrale)
Autore della tesi
Trupia, Denise
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
active galactic nuclei,quasar,variability,high redshift,supermassive black hole
Data di discussione della Tesi
18 Dicembre 2020
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