Il ruolo del trattamento termico a basse temperature e delle proteasi esogene sulla tenerezza della carne

Melillo, Michele (2020) Il ruolo del trattamento termico a basse temperature e delle proteasi esogene sulla tenerezza della carne. [Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in Scienze e tecnologie alimentari [LM-DM270] - Cesena, Documento full-text non disponibile
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Abstract

La qualità della carne dipende da diversi fattori correlati tra loro, tra questi, la tenerezza è considerata il più importante attributo di qualità in quanto influenza notevolmente il processo di acquisto del consumatore. La tenerezza della carne si basa essenzialmente sulle caratteristiche del tessuto connettivo e della struttura miofibrillare, dovute alle modificazioni biochimiche che si verificano nel muscolo post mortem. Diverse sono le tecniche impiegate allo scopo di migliorare la tenerezza della carne, la cottura è una di queste, ovvero un procedimento che modifica la consistenza, il colore, il sapore e l’aroma della carne. Numerosi sono i fattori che influiscono sulla cottura facendo sì che essa aumenti o diminuisca la tenerezza della carne, quali il tempo di riscaldamento, la temperatura e il muscolo considerato. La tecnica che meglio permette di ottenere una carne tenera e succulenta è il trattamento termico LTLT, che consiste nel riscaldare la carne ad una temperatura relativamente bassa (60°C) applicando tempi di riscaldamento prolungati. La cottura effettuata in questo modo è nota da tempo per produrre carni di alta qualità sensoriale, costantemente tenere e succose, che hanno guadagnato sempre più popolarità nei ristoranti, nelle cucine centralizzate e nelle attività di catering. Il miglioramento della tenerezza mediante l’applicazione di proteasi esogene è, invece, un metodo enzimatico che prevede l’iniezione, l’infusione o la marinatura della carne con soluzioni contenenti enzimi di origine vegetale, microbica o fungina. Le proteasi vegetali (papaina, bromelina, ficina) sono quelle maggiormente studiate e utilizzate a tale scopo in quanto mostrano un ampio spettro d’azione scomponendo indistintamente il tessuto connettivo e le proteine miofibrillari a differenza di quelle microbiche che sono invece caratterizzate da una minore attività proteolitica, motivo per il quale vengono impiegate in combinazione con le proteasi vegetali.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea magistrale)
Autore della tesi
Melillo, Michele
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Tenerezza,Carne,Trattamento termico,LTLT,Proteasi esogene
Data di discussione della Tesi
4 Dicembre 2020
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