Lombardi, Davide
(2020)
Architettura e vuoto.
Riqualificazione del comparto delle Officine FFS di Bellinzona.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria edile - architettura [LM-DM270], Documento ad accesso riservato.
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Abstract
Il progetto si concentra su uno spazio che ha perso la funzione per la quale è stato concepito, ma non si limita al riempimento di un guscio, poiché in questo caso il vuoto non è sinonimo di assenza.
Il tema principale dell’intervento, come detto, è il vuoto: l’interno delle Officine non si può infatti descrivere in altro modo. E’ un vuoto fisico, ma anche funzionale, non esistendo percorsi, ambienti separati o caratterizzati da qualche peculiarità, è solo uno spazio vacuo, prima riempito dai volumi delle locomotive ora totalmente libero. L’idea iniziale è stata ovviamente quella di occupare la totalità della Cattedrale quasi con la premura, o la paura, di sprecare dello spazio. Tuttavia durante l’analisi del ventaglio di ipotesi iniziali si è meglio compreso lo spazio e si è optato per l’aspetto opposto.
Nel concreto si è deciso di concentrare l’intervento in due dei tre edifici, non occupando la Cattedrale, per un duplice motivo: il passaggio dei presistenti binari e il mantenimento dell’idea di piazza, uno spazio dunque per la società, permeabile e transitabile nella sua totalità. Gli unici volumi interni saranno infatti aggettanti e avranno funzioni similari (il permettere una vista sopraelevata sull’ambiente, una volta trasversalmente e una longitudinalmente). Gli scopi, tuttavia, sono differenti. Il primo servirà da diaframma, in modo che il visitatore entrando non percepisca immediatamente l’intera grandezza dell’ambiente. Il secondo invece, posizionato al centro della Cattedrale, è un riferimento: permette al visitatore di comprendere meglio lo spazio, altrimenti troppo grande per essere realmente capito, con un volume a lui più vicino, confrontandolo col vuoto, che non risulta dunque cornice, ma diventa protagonista.
In conclusione dunque il rapporto con la preesistenza è stato risolto nella volontà di massimo rispetto dello spazio ospitante, non intendendolo come una “tela bianca”, come un qualcosa da riempire, ma al contrario, da esaltare.
Abstract
Il progetto si concentra su uno spazio che ha perso la funzione per la quale è stato concepito, ma non si limita al riempimento di un guscio, poiché in questo caso il vuoto non è sinonimo di assenza.
Il tema principale dell’intervento, come detto, è il vuoto: l’interno delle Officine non si può infatti descrivere in altro modo. E’ un vuoto fisico, ma anche funzionale, non esistendo percorsi, ambienti separati o caratterizzati da qualche peculiarità, è solo uno spazio vacuo, prima riempito dai volumi delle locomotive ora totalmente libero. L’idea iniziale è stata ovviamente quella di occupare la totalità della Cattedrale quasi con la premura, o la paura, di sprecare dello spazio. Tuttavia durante l’analisi del ventaglio di ipotesi iniziali si è meglio compreso lo spazio e si è optato per l’aspetto opposto.
Nel concreto si è deciso di concentrare l’intervento in due dei tre edifici, non occupando la Cattedrale, per un duplice motivo: il passaggio dei presistenti binari e il mantenimento dell’idea di piazza, uno spazio dunque per la società, permeabile e transitabile nella sua totalità. Gli unici volumi interni saranno infatti aggettanti e avranno funzioni similari (il permettere una vista sopraelevata sull’ambiente, una volta trasversalmente e una longitudinalmente). Gli scopi, tuttavia, sono differenti. Il primo servirà da diaframma, in modo che il visitatore entrando non percepisca immediatamente l’intera grandezza dell’ambiente. Il secondo invece, posizionato al centro della Cattedrale, è un riferimento: permette al visitatore di comprendere meglio lo spazio, altrimenti troppo grande per essere realmente capito, con un volume a lui più vicino, confrontandolo col vuoto, che non risulta dunque cornice, ma diventa protagonista.
In conclusione dunque il rapporto con la preesistenza è stato risolto nella volontà di massimo rispetto dello spazio ospitante, non intendendolo come una “tela bianca”, come un qualcosa da riempire, ma al contrario, da esaltare.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Lombardi, Davide
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Riqualificazione,Centro culturale,Vuoto,Percorsi
Data di discussione della Tesi
23 Luglio 2020
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Lombardi, Davide
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Riqualificazione,Centro culturale,Vuoto,Percorsi
Data di discussione della Tesi
23 Luglio 2020
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