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Abstract
La tradizione vuole che le protagoniste dei cartoni animati Disney più amati dalle bambine di tutto il mondo siano le principesse. Si parla di figure femminili che lasciano trasparire stereotipi comuni. Cresciamo con un’idea di amore perfetto che dipende sempre dalla figura del principe azzurro che deve salvarci. Si pensi ai primi cartoni Disney di Biancaneve e i sette nani, Cenerentola o della Bella addormentata nel bosco, rispettivamente degli anni 1937, 1950 e 1959, dove le tre principesse si innamorano a prima vista di un principe perfetto e irraggiungibile che deve salvarle.
Con il passare dei decenni, fino ad arrivare ai giorni nostri però, vediamo un cambiamento notevole in questa figura. Già dalla Sirenetta del 1989 e da La bella e la bestia del 1991 vediamo che i ruoli cominciano a ribaltarsi: in questi due casi infatti, sono le figure femminili ad agire per raggiungere o salvare il principe. Nonostante Ariel e Belle agiscano sempre e comunque in funzione della figura maschile, è già un passo verso il cambiamento più radicale che vediamo nei cartoni prodotti dal 2000 in poi. Si analizzino per esempio le figure di Tiana in La principessa e il ranocchio del 2009, di Rapunzel in Rapunzel del 2011, di Merida in Ribelle-The Brave del 2012, di Elsa e Anna in Frozen-il Regno di Ghiaccio del 2013 e quella di Vaiana in Oceania del 2016. In questi cinque cartoni, le sei protagoniste agiranno e combatteranno per raggiungere i loro scopi e salvare le loro terre senza però pensare a quell’amore ideale per un principe, che giustamente non scompare, ma passa in secondo piano.
Abstract
La tradizione vuole che le protagoniste dei cartoni animati Disney più amati dalle bambine di tutto il mondo siano le principesse. Si parla di figure femminili che lasciano trasparire stereotipi comuni. Cresciamo con un’idea di amore perfetto che dipende sempre dalla figura del principe azzurro che deve salvarci. Si pensi ai primi cartoni Disney di Biancaneve e i sette nani, Cenerentola o della Bella addormentata nel bosco, rispettivamente degli anni 1937, 1950 e 1959, dove le tre principesse si innamorano a prima vista di un principe perfetto e irraggiungibile che deve salvarle.
Con il passare dei decenni, fino ad arrivare ai giorni nostri però, vediamo un cambiamento notevole in questa figura. Già dalla Sirenetta del 1989 e da La bella e la bestia del 1991 vediamo che i ruoli cominciano a ribaltarsi: in questi due casi infatti, sono le figure femminili ad agire per raggiungere o salvare il principe. Nonostante Ariel e Belle agiscano sempre e comunque in funzione della figura maschile, è già un passo verso il cambiamento più radicale che vediamo nei cartoni prodotti dal 2000 in poi. Si analizzino per esempio le figure di Tiana in La principessa e il ranocchio del 2009, di Rapunzel in Rapunzel del 2011, di Merida in Ribelle-The Brave del 2012, di Elsa e Anna in Frozen-il Regno di Ghiaccio del 2013 e quella di Vaiana in Oceania del 2016. In questi cinque cartoni, le sei protagoniste agiranno e combatteranno per raggiungere i loro scopi e salvare le loro terre senza però pensare a quell’amore ideale per un principe, che giustamente non scompare, ma passa in secondo piano.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Maserati, Alice
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
stereotipi,società,femminiso,patriarcato,Principesse,emancipazione femminile
Data di discussione della Tesi
13 Luglio 2020
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Maserati, Alice
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
stereotipi,società,femminiso,patriarcato,Principesse,emancipazione femminile
Data di discussione della Tesi
13 Luglio 2020
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